Siglario
CD = Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova (rappresentante dello Schiavo geovista)
NM = Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (Bibbia geovista)
Schiavo = l’insieme degli Unti rimanenti, Canale di Geova per la verità biblica
TG = testimone di Geova
TOR = la Torre di Guardia (rivista biblica)
WT = Watchtower, Società Torre di Guardia
SVE = Svegliatevi! (rivista culturale)
KIT = The Kingdom Interlinear Translation of the Greek Scriptures
Attenzione! Per i TG hanno lo stesso valore di verità le fonti espresse dalle parole: Geova, Dio, Gesù, Bibbia, Società (Torre di Guardia), WT (Watchtower), Schiavo (fedele e discreto), CD (Corpo Direttivo), TOR (La Torre di Guardia – rivista), ed ogni citazione tratta dagli stampati della WT.
– Il titolo
Come gente che cerca Dio noi cattolici protestiamo il nostro “cuore sincero… ben disposto… giustamente inclinato per la vita eterna… desideroso di essere pecorella di Gesù che bela di gioia alla sua voce… ma solo quando è SUA! Insomma se è davvero Dio a richiederci qualcosa, la faremo o gliela daremo qualunque cosa sia. SE è Dio abbiamo detto. E’ una cosa che dovremo appurare, sulla base razionale che Dio non può contraddirsi, non può dire sciocchezze, essere razzista ecc… Egli è la Perfezione e perciò non può avere nulla di difettoso neanche il suo messaggio – in una parola dato che egli ha parlato nella Bibbia (1) bisogna che capiamo con certezza qual’è il messaggio biblico.
1) Cosa che però merita un approfondimento a parte. Va determianto sia se la Bibbia è ispirata e quale Bibbia (ebraica, protestante, cattolica? o, fatte le debite distinzioni, tutte e tre?). Bisogna poi determinare “come” Dio ha parlato in essa. Solo sapendo in che senso la Bibbia è ispirata potremo accertare davvero cosa Dio vuole da noi. Intendimenti diversi di ispirazione conducono (hanno condotto!) a messaggi diversi…
– “è concepito come un corso biblico”
Meraviglioso! è proprio ciò che avremmo chiesto! Certo che dev’essere un corso che… va di corsa se è racchiuso in così poche lezioni! Comunque non vogliamo atteggiarci a gente acculturata, che riderebbe di tanta pretesa, diamo fiducia alla buona volontà. Sarà un corso che forse introduce in un altro corso (magari di 5 ore a settimana nella Sala del Regno)?… Si vedrà…
“cercate i versetti nella vostra Bibbia”
E qui già si comincia da un lato a inoculare fiducia (la loro verità starebbe nella tua stessa Bibbia!) e dall’altro ad occultare la verità, forse con l’intento di saggiare in ouverture la preparazione dell’educando. Si tace cioè il fatto che si adoprerà una Bibbia protestante (che ha 7 libri di meno) e che poi in sostanza si adoprerà solo la loro traduzione, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Così si coglie subito se il soggetto legge con attenzione. Per esempio si vedrà se si accorge, leggendo la prefazione, che la Nuovo Mondo è una traduzione (italiana) ricavata da traduzione (inglese), non condotta quindi direttamente dagli originali ebraico e greco. Si vedrà se si accorge della diversità tra la sua Bibbia e quella geovista: cosa che non può fare se non conosce bene la propria Bibbia! Un altro “rivelatore” della preparazione del “pesce” sta nella ricerca dei libri e versetti: chi fa fatica a trovare agevolmente 2Ts 3,12 (seconda lettera ai Tessalonicesi, capitolo terzo, versetto 12) sarà un soggetto molto plasmabile.
“la risposta della Bibbia”
Qui invece si insinua la bugia che sarebbe la Bibbia a risponderti direttamente – mentre la realtà è che sono loro a darle voce e anzi quel tal timbro e quel tal tono di voce con la loro interpretazione. Tanto è vero che se tu, leggendo il versetto additato, non ci vedi quello che loro vogliono che tu ci veda, intervengono a “spiegare” la Bibbia. Che la Bibbia necessiti assolutamente di spiegazione (2) lo diranno esplicitamente ma solo più avanti. Intanto l’accorgimento di farti leggere e rileggere fa quasi scomparire il “commento”, cioè la spiegazione che loro “mormorano” dolcemente tra un versetto e l’altro.
2) Qui emerge una menzogna/trucco usata ed abusata. Loro dicono che non interpretano. Loro leggono! “la Bibbia è come una lettera di un Padre ai figli. Una lettera non va interpretata, ma va letta”, dicono. E ciò sarebbe giusto se per “interpretare” intendessimo elucubrare fantasie personali come davanti a un quadro astratto… “come lo interpreti?”. Ma se si concettualizza la funzione di interpretare come l’opera dell’interprete linguistico, allora interpretare significa “capire e trasmettere con altre parole” il pensiero del comunicante rivolto al recettore che, ignorando la lingua non può capirlo. A questo livello l’interprete è tanto più bravo quanto meno ci mette di suo nel discorso, è vero interprete quando fa sparire ogni soggettivismo, ogni “secondo me…”. E si capisce quindi anche che, dal momento che interpretare è semplicemente capire il giusto pensiero, se i TG non interpretano, significa che la Bibbia non la capiscono! Come potranno spiegarla?
Lezione 1
Come si fa a sapere cosa richiede Dio
- 1- “solo la Bibbia ci dice che cosa dobbiamo fare per piacere a Dio”
Ma non è vero! Ce lo dice, ancor prima della Bibbia, la coscienza, il consiglio di uomini saggi e buoni, tanti articoli di Legge, la natura con la sua struttura, i sani costumi dei popoli ecc… Dio si compiace di quanto le sue creature hanno indovinato in rapporto all’etica, utilizzando solo la propria facoltà razionale, prima di ogni rivelazione (e anche dopo, perché una rivelazione che non sia ben pensata, per es. letta fondamentalisticamente, potrebbe suggerire le peggiori astruserie anche dalle pagine più sante del mondo!). Dobbiamo fare onore a quel settore del mondo “laico” che ha scoperto, teorizza, promuove e onora un’etica umana decente (anche se non ha ancora realizzato che, in ultima analisi, si può reggere solo su una teodicea e non su un istinto o sul consenso sociale). Noi cattolici poi siamo arcisicuri che “semi del Verbo” lo Spirito Santo si è ingegnato a spargerli dovunque… C’è insomma una rivelazione del pensiero di Dio (rivelazione in senso lato, ma che coglie il vero, il bello, il buono) espressa attraverso molte manifestazioni/segnali/messaggi.
- 2 – “è una raccolta di 66 piccoli libri”
Ecco una mossa strategica. Se il soggetto non salta subito su a dire: “Ah, ma voi vi riferite a una Bibbia protestante!” l’affare andrà in porto. Non sapendo nulla del protestantesimo (di cui i TG sono una emanazione) il soggetto accetterà senza batter ciglio anche i successivi criteri protestantici che gli verranno proposti nella lettura/interpretazione della Bibbia, cioè: solo la Scrittura (quindi niente Tradizione); libero esame (si fa per dire. Insomma senza il Magistero) (3); e spesso con fondamentalismo (cioè senza la comprensione teologica). L’onestà esigeva che avessero parlato della esistenza e delle differenze tra Bibbia Ebraica, Cattolica, e Protestante…
Una cattiveriola? Se fossimo inclini alla numerologia apocalittica osserveremmo che 6 è il numero del Diavolo e 66 il suo raddoppio. Spiace che la Bibbia geovista sia composta di soli 66 libri!… Il che, senza scherzo, è stata certamente una manovra satanica per decurtare la Parola di Dio di alcune ricchezze. Ma di questo non sono responsabili i TG ma il protestantesimo da cui essi, come frangia estremistica, derivano.
3) Naturalmente poi verrà fuori che bisognerà accettare il loro magistero! Quello che viene dallo Schiavo fedele e discreto geovista (la dirigenza insomma). Perché la verità è che tutte le sette e NMR non sono contro l’esistenza di un magistero, ne hanno bisogno e se ne appropriano!
“L’Autore della Bibbia è Dio”
Affermazione vera ma solo a metà. Si deve dire anche che l’autore della Bibbia è l’uomo!, anzi vari uomini… E questo non al 50 per cento. Lo sono entrambi al 100 per cento ma su livelli differenti: Dio è l’Autore al 100% di tutto il messaggio religioso; gli uomini (agiografi) lo sono parimenti per tutto ciò che la Bibbia ha di umano: generi letterari, stile, vocabolario, lingua, cultura, conoscenze geografiche, storiche, scientifiche ecc…, sono tutti ingredienti con cui l’umano ha dato veste al divino, l’involucro attraverso il quale Dio si è rivelato (così che si può dire che la Bibbia, in quanto libro, rivela e vela il pensiero di Dio). E’ indubbia ad es. anche l’esistenza sia di una diversità nel modo di esprimersi tra la sezione veterotestamentaria e neotestamentaria sia di una progressività nella rivelazione.(4) La cultura ellenistica ha offerto, sempre all’unica rivelazione di Dio, uno strumento espressivo più raffinato ed efficace a qualche autore del NT. E perciò va tenuta in debita stima anche l’opera di ermeneutica, da cui deriva una esegesi non cervellotica. E va lodato anche il ruminamento teologico che chiarisce, scava, connette, sistematizza e via dicendo… altro che “lèggi e tira avanti!”. Quella è la strada per equivocare e per creare un’altra setta (cf il famoso detto “la Bibbia è un vecchio violino con cui si suona ogni melodia”). La Chiesa non ha istituito le Università pontificie per complicare gli affari semplici ma per chiarire le cose complicate. Comunque questo riferimento diretto ed esclusivo a Dio e solo a Dio (che sarà martellato all’inverosimile) è un artificio che serve ad incutere timore così da eliminare ogni valutazione critica di tipo logico, storico, scientifico, letterario ecc… Come puoi azzardarti a sindacare ciò che la Bibbia dice se in essa parla Dio e solo Dio? E siccome sono io che te la spiego, come puoi mettere in dubbio ciò che ti dico? Sì, con questo meccanismo, l’attenzione critica viene intimorita e congelata, al punto da non accorgersi che non sarebbe affatto un miracolo se uno qualificato per insegnare (ma distratto anzichenò) insegnasse che “Gesù con… 5000 pani e 5000 pesci sfamò la bellezza di… 5 persone!!!”
4) Per cui non è lecito illuminare il chiaro del NT con lo scuro dell’AT, né negare la nuova rivelazione attuatasi nel NT imponendole silenzio in forza di ciò che si legge nel VT (cf la proibizione sul sangue; l’allusione alla Trinità; la grazia come dono e non solo benignità; i sacramenti come segni efficaci e non gesti simbolici; la permanenza dell’io oltre la morte; la composizione dell’uomo). E’ questione di adoperare coerentemente lo stesso metro: quello che ha fatto accettare anche ai TG l’evoluzione da un Dio tribale e poi etnico, al Dio universale. Non bisogna “soffocare lo Spirito”…
- 3- “Dio assicurò che la Bibbia venisse copiata e preservata con cura”
Al contrario Dio lasciò perfino che la Bibbia originale deperisse del tutto (così che ne abbiamo solo copie di copie e solo a tratti) e che venisse maciullata da traduzioni fasulle (dai vari eretici) – Egli lasciò questa cura di preservare il sacro testo ai suoi figli – quindi la preservazione fu cura sia della Sinagoga alessandrina, con la sua versione dei Settanta e con i suoi (siano sempre benedetti) scribi e masoreti, sia della Chiesa Cattolica che adoperò la lingua greca per diffondere il NT e tradusse tutta la Bibbia in latino quando l’impero romano soppiantò quello di Alessandro Magno, e lasciò che i cristiani ne facessero versioni nelle varie lingue, e comandò che venisse copiata (a mano!) nei vari monasteri e cenobi di sua creazione. Certo, alla fin fine è riferibile a Dio anche la caduta di una foglia, ma come Causa ultima che si serve di cause seconde e terze… Qui invece il CD vuole insinuare che Dio avrebbe preservato (salvato) la Bibbia da Satana che avrebbe tentato di farla sparire. Ma Satana non si serve (lo si impara studiando il geovismo) della sua triade con cui agisce nel mondo: politica, commercio e religione? Quindi, tirate le somme, visto che i politici e il commercio sono fuori causa in questa faccenda, sarebbe stata la religione a scagliarsi contro la Bibbia. Ma quale religione? Non certo l’induista o la musulmana o altre… Si vuole insinuare perciò che sarebbe stata la Chiesa cattolica ad attentare alla Bibbia e ci sarebbe riuscita se Geova non avesse provveduto a preservarla! Ecco, questa è la tesi insinuata tra le righe e poi chiarita a voce. Ma abbiamo già risposto mostrando che invece la Chiesa ha fatto proprio il contrario: ha protetto la Bibbia (perfino gli episodi tristi contro gli eretici -da inquadrare secondo la coscienza sociale del tempo e il legame che i regnanti avevano con la religione come strumento di ordine e unità della nazione- possono essere stati motivati in parte dal desiderio di preservare la purezza della Parola di Dio). La Chiesa ha diffuso la Bibbia, l’ha spiegata, venerata, ne ha fatto strumento di educazione, perfino “traducendola” in immagini per chi non sapeva e/o non poteva leggere, né tantomeno poteva possedere una Bibbia. (5)
5) Quanto all’obiezione che solo in epoca moderna la Chiesa ha accettato di diffondere la Bibbia in lingua diversa dal latino, va ricordato che il latino è stata lingua popolare fino al XIII secolo (la lingua italiana ha iniziato i suoi passi al tempo di Dante) e fino al 1500 tutti capivano ancora il latino. Si ricordi anche che, appena inventata la stampa, la prima opera stampata è stata proprio la Bibbia.
E’ stata la Riforma protestante a far tirare i freni, in forza delle deviazioni dottrinali, e a indurre il Magistero a restrizioni. Comunque, se parliamo dell’oggi, dobbiamo dire che la Bibbia cattolica in Italia ha preceduto quella geovista. Papa Giovanni XXIII lanciò lo slogan “la Bibbia in ogni famiglia” e nacque la famosa Bibbia dei Paolini a 1000 lire alla fine degli anni ‘50. Solo 10 anni dopo, nel 1967, a due anni dalla chiusura del Vaticano II°, la WT, per far vedere che c’era anche lei, ha realizzato la prima edizione completa della Nuovo Mondo in italiano e neanche traducendola dai testi originali ma da una traduzione inglese!
L’accusa della WT ha comunque un aspetto comico evidente. Che illustreremo a modo di dialogo tra un TG (Testimone di Geova) e un C (Cattolico):
TG – La Chiesa cattolica ha nascosto la Bibbia, l’ha strappata dalle mani del popolo!
C- (non è affatto vero, ma facendo finta che lo sia, ti rispondo) Embeh? perché mai avrebbe dovuto agire diversamente? Lei, se ha fatto questo, non ha fatto altro che il suo mestiere!…
TG – Non la capisco!
C – Come non capisci! Non insegnate voi che la Chiesa cattolica non è la vera chiesa di Cristo, ma che è la parte più preminente di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione nemica della Bibbia?
TG – Sì, sicuramente.
C – E allora se la Chiesa ha fatto quello che voi dite, avversando la Bibbia, non ha fatto altro che il suo mestiere.
TG – Lo sa che lei mi meraviglia?
C – Altroché se lo so, fratello caro! ma l’importante non è questo. L’importante è che questo discorso sia logico, e che se quindi prima non ti meravigliavi è perché non ragionavi logicamente. Scusa tanto, perché mai il CD accusa la Chiesa di questo comportamento? perché dice che era un suo dovere preciso quello di tutelare e diffondere la Bibbia?
TG – Perché era il compito che aveva ricevuto da G…
C – L’hai detto, ma ti è scappata spontaneamente e quindi non ha valore. Correggiamo. Poniamo il caso che non sia lei, la Chiesa cattolica, ad aver ricevuto tale compito da Gesù, non essendo la vera Chiesa. Non ne segue logicamente che non era suo dovere adempierlo? Anzi, da brava Babilonia, non avrebbe avuto il compito satanico di fare la guerra alla Bibbia?
TG – Mi sto confondendo. Dove vuole arrivare?
C – Ma al colpevole, ovviamente! Al vero ed effettivo responsabile di tale compito, cioè alla vera Chiesa di Cristo che voi TG dite che sia la Congregazione geovista. Quindi è a voi che va girata la domanda circa l’adempimento del compito. Perciò io le chiedo che cosa ha fatto il CD dei TG per tutelare e diffondere la Bibbia, dal secondo secolo ad oggi? Come ha nutrito di Bibbia tutta quella porzione di popolo di Dio che è esistita dal secondo secolo fino ai tempi di Russell (fine del 1800)?
TG – Geova mio aiutami!
C – Bravo. Dici giusto. Va’ pure in pace. Ma ricorda che essere logici è un dovere. Le colpe bisogna assegnarle a chi aveva tale compito e non lo ha adempiuto, cioè al vostro Schiavo geovista che non ha fatto niente, e non a chi non aveva quel dovere e invece si è prestata a fare da supplente (e da generosa, appassionata, eroica supplente!), cioè la Chiesa cattolica. La Chiesa cattolica ha adempiuto alla grande a tale compito. Lo ha fatto e lo rifarebbe anche sapendo che, in cambio di quella Bibbia che voi avete ricevuta dalla sue mani (6) riceverà la calunnia di aver cercato di osteggiare la Bibbia.
6) Dal quale accenno si può e si deve trarre una domanda gravissima: ma come fa il CD ad adoperare una Bibbia, ritenendola Parola di Dio, quando sa che i libri che la compongono sono stati raccolti in Canone autentico proprio ad opera di quella Babilonia che fa guerra alla Bibbia? Non sarebbe ovvio pensare che Satana avrebbe fatto passare per Bibbia, agli occhi della gerarchia cattolica, raccolta in Concilio a Cartagine nel 367, dei libri che non erano ispirati?
E ancora: il criterio che ha fatto decidere i padri conciliari a Cartagine per l’ispirazione di certi libri e solo di quelli ad esclusione di altri, è o non è stato basilarmente il riscontrare che in quei libri essi vedevano rispecchiata senza stonature la fede della propria comunità cattolica? Ma allora come si fa a ritenere che contenga pensiero divino un libro finale, composto dai vari libretti da loro scelti, se questa scelta è stata fatta in pieno clima di apostasia? (lo Schiavo insegna che la Chiesa Cattolica aveva in blocco apostatato dal reale insegnamento di Gesù). Queste domande in realtà non sono un rebus difficile da risolvere. Il mistero di tale tranquilla accettazione della Bibbia da parte dello Schiavo geovista, e del parallelo rifiuto del magistero che Dio ha adoperato per comporla in unico libro, non ha proprio nulla di misterioso; ha delle semplicissime spiegazioni che possono interessare varie discipline ed essere aggettivate con precisione…
“non tutti saranno felici di vedervi studiare la Bibbia”
(cf anche p. 9) “Alcuni dei vostri cari potrebbero arrabbiarsi molto perché studiate la Bibbia”
Per noi questa “profezia” suona come una battuta. Ci vediamo però la calcolata dietrologia del CD che vuole far passare per “martirio e persecuzione religiosa” perfino la dissuasione che un parente saggio potrebbe tentare nei confronti di chi viene visto in situazione di pericolo. A nostro avviso è ovvio che se qualcuno, parente o amico, si arrabbiasse, non lo farebbe certo perché si studia la Bibbia ma semmai perché la si va a studiare con i TG che, notoriamente, stravolgono la Bibbia sovvertendo tutte le verità del Credo Cristiano! (cf il file Credo cattolico e Credo geovista a confronto). Invece chiunque volesse studiare seriamente la Bibbia (nelle grandi città ci sono corsi parrocchiali, parauniversitari e universitari sulla Sacra Scrittura) si imporrebbe al rispetto a all’ammirazione. Sono moltissime le parrocchie in cui si tengono studi e corsi biblici, eppure non ci è mai capitato di sentire che qualche partecipante lamentasse, per questo motivo, l’opposizione dei parenti. Semmai gli hanno detto “beato te che puoi!”
Lezione 2
Chi è Dio?
- 1 – “La gente adora molte cose”
C’è un’improprietà di linguaggio finalizzata all’acquisto del geovese: adorazione come pratica della religione geovista. Se invece per adorazione si intende il normale concetto di dare culto e servizio alla divinità (o a ciò che è ritenuto a sé superiore al punto da farne il fine supremo dell’esistenza, dedicandogli e, occorrendo, sacrificandogli anche la vita) allora ci si accorge che la gente (se non è religiosa) desidera molte cose ma ne adora ben poche, e anzi, a ben vedere, tramite esse adora se stessa per la gratificazione che ne ricava.
“un solo VERO Dio”
Quell’aggettivo “vero”, addirittura rimarcato in maiuscoletto, la WT lo ha inserito nella NM (ma tra parentesi quadre perché non esiste negli originali) ogni volta che trova la parola Dio. Ma non è un pleonasmo? Come è possibile qualificare Dio con l’aggettivo “vero” se non ritenendo erroneamente che davvero esistano anche “falsi dèi”? Quelli cioè dei quali la Bibbia dice espressamente che “non sono” in quando dèi e che qualifica idoli? Invece è proprio questo che il CD vuole inculcare con quell’aggettivo: che cioè esistono davvero vari dèi. E’ una veduta geovista che non ha alcuna plausibilità se non quella, strumentale, di proporre poi il nome Geova come necessario a distinguere il VERO Dio dai vari altri dèi. Cosa di cui il nostro… vero Dio, quello conosciuto dalla “cristianità” non ha certo bisogno.
- 2- “Dio ha molti titoli ma ha un solo nome”
Ecco, ci siamo! si punta dritto alla tesi che Dio avrebbe un solo “nome proprio”. Ma anche qui si va fuori strada! Tra i molti “titoli” essi infileranno anche la parola “Dio” che significherebbe semplicemente “potente”. La verità è invece che tutti i titoli che la Bibbia assegna a Dio sono “nomi” e anche il nome Geova non è altro che un titolo, anche se è il titolo più usato! Esso non sfugge alla regola della significatività del nome (7) a cui soggiacevano tutti i nomi dati nell’antichità. Il titolo “Geova” significherebbe “io mostrerò d’essere ciò che mostrerò d’essere” (NM), o più comprensibilmente l’Eterno, Colui che è, il Provvidente, avendo di specifico l’idea della presenza e assistenza del Signore presso il suo popolo; quindi splendidamente reso da Gesù con la parola Padre!
7) Il nome veniva scelto utilizzando sostantivi e forme verbali adatte ad esprimere un desiderio (dei genitori), una qualifica (augurata o acquisita), una missione (assegnata) ecc… così abbiamo che Adam significa fatto di terra; Eva, madre dei viventi, Abramo, padre dei popoli; Mosé, salvato dalla acque ecc… (cf anche i nomi dei vari profeti: Geremia, Isaia, Michea, Malachia, Gesù, Pietro ecc…; dei luoghi: Israele, Betlehem, Gerusalemme); cf in Egitto Akènaton, Nefertari; nel nord America Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Aquila della notte. In pratica equivalevano ai moderni soprannomi.
“Questo nome è Geova”
Confusione! – Geova non è il nome, è la pronuncia italianizzata di quel nome/titolo più usato nella Bibbia. Geova risulta da una indebita sintesi di due parole ebraiche delle quali di una si conoscono solo le consonanti YHWH e dell’altra si conosce tutto ma si utilizzano solo le vocali a/EdOnAy. La fusione dà come risultato Y-E-H-O-W-A-H > Geova, una parola che in ebraico né esiste né, se gabellata per neologismo, ha alcun significato! La comunità internazionale ha ormai acclarato che questo errore del mescolamento (risalente a R. Martini, vissuto agli albori della lingua italiana) deve essere corretto: 1) mettendo fuori causa a/EdOnAy (Signore) e 2) ricavando le vocali giuste di YHWH da ragionamenti filologici e storici. Il risultato accreditato universalente è YaHWeH, questa è la trascrizione fonetica (e non la traduzione!) dell’impronunciabile tetragramma consonantico YHWH che esprime il titolo più usato nell’AT per indicare Dio Padre.
“è stato tolto dalla maggioranza delle Bibbie ed è stato sostituito con i titoli Signore e Dio”
Ma ciò è avvenuto a cura della sinagoga di Alessandria d’Egitto che, traducendo la Bibbia in greco (versione dei Settanta) quando ha incontrato il titolo/nome più… pericoloso (cf “non pronunciare il nome di Dio invano!”) ha deciso di non pronunciarlo affatto sostituendolo (e non togliendolo!) nella traduzione con Kýrios (Signore) o con Theòs (Dio). Gli ebrei masoreti d’Occidente, incaricati di vocalizzare il testo originale tutto consonantico, hanno seguito la loro usanza e al posto di YHWH (che non hanno tolto!) hanno voluto suggerire di sostituire la lettura di Signore, che in ebraico si dice Adona(y) e, per indicare al lettore di eseguire tale operazione evitando di leggere il sacro tetragramma, hanno posto le vocali di Adona(y) sotto le consonanti di YHWH. Il risultato YeHoWah, pesente tuttora nel testo masoretico cioè vocalizzato, non andava letto né Jeova né Geova, (non era quello lo scopo!). Lo scriba leggente doveva, vedendo YeHoWah, semplicemente ricordare l’espediente mnemonico e leggere “Adona(y)” al posto del nome impronunciabile. L’errore, scoperto e corretto ora, è stato mantenuto tenacemente dalla sola WT dei TG (a fine reclamistico?), ricorrendo perfino a dichiarazioni inesatte e confondenti, del tipo:
– Geova è la traduzione del tetragramma (e invece è la traslitterazione);
– Geova è/rende in italiano il nome di Dio (e invece è solo la pronuncia italiana sbagliata);
– si può dire Geova o Jahvé (e invece mentre Jahvè è quasi sicuro Geova è certamente sbagliato ecc… )
Quanto ai Masoreti, sbaglierebbe chi ritenesse che hanno trattato con arbitrio la Bibbia. Essi sono stati invece proprio quelli che, con immenso amore per la Parola di Dio, si sono sobbarcati l’immane lavoro della vocalizzazione (a mano!) di tutte le copie circolanti, proprio per preservare fino ai nostri giorni la possibilità di lettura di un testo che, restando solo consonantico e, venendo meno nell’uso parlato l’ebraico antico, sarebbe stato oggi del tutto illeggibile. E hanno compiuto tale opera con tale scrupolo da non toccare il sacro testo. Hanno infatti escogitato, per significare le vocali, dei puntini e linee piccolissime che hanno posto sotto o sopra le consonanti, non dentro o tra di esse. Per questo sono stati soprannominati nakdanìm (puntatori).
- 3- “Geova ha un corpo”
La nozione a cui crede di potersi appoggiare il CD per sostenere tale novità strepitosa è l’esistenza di “corpi spirituali”. (cf 1Cor 15,44) Cosa che se intesa, come fa il CD, in senso spaziato/materialistico cosituisce un ossimoro contraddittorio. Se invece si intende, come facciamo noi, nel senso di corpo trasformato dallo Spirito e reso simile a quello di Gesù risorto (cf Fil 3,21; 1Cor 15,49; 2Cor 3,18; Rm 8,29; 1Gv 3,2) non contraddice alla Bibbia che distingue nettamente tra materia/corpi/carne e spirito. Le successive, allucinanti ma coerenti, applicazioni geoviste di questa loro concezione diranno che il corpo di Dio ha “forma ben precisa…organi di senso… un cervello… un luogo in cui vivere…”, (cf Potete, pp. 36-37) e perfino una sua “virilità” (cf Es 15,3 – NM ‘86) offrendoci cioè l’idea di un Dio ad immagine dell’uomo, proprio al contrario di ciò che dice la Bibbia.
“Dio è uno Spirito”
No, Dio è Spirito, dice la Bibbia, senza quello “uno” numerale che lo porrebbe al livello degli altri spiriti. Il concetto istillato da Gesù (cf Gv 4 24 “Dio è Spirito” – NM ‘67) parla della natura di Dio e non del suo posto numerico tra altri. Vuol dire che Dio è esclusivamente spirito, non materia. E, in quanto creatore di ogni realtà a Sé esterna, è al di sopra (noi diciamo “trascende”) di ogni creazione, foss’anche di spiriti, come sono gli angeli. Quindi Lui non è uno tra i tanti spiriti ma è oltre e sopra di essi. Natura divina non significa “corpo spirituale” come riduttivamente intende il CD, ma un modo di essere esclusivo, che è per essenza, mentre tutta la realtà creata è per partecipazione da Lui e in Lui. (cf At 17,28)
“vive in cielo”
No, Dio non vive IN ma oltre il cielo, e non in un oltre di distanza ma in una dimensione diversa. Anzi Lui è il cielo, il paradiso, il seno di Abramo, la dimora dei giusti, il gaudio del tuo Signore, il banchetto eterno, le molte dimore e via metaforizzando… E’ la conseguenza della sua concezione di un Dio con “corpo spirituale” dimensionato e “di forma ben definita”, immerso nella spazio/temporalità che induce il CD a collocarlo “IN cielo” e perfino, secondo Rutherford, sulla stella Alcyone (Sirio) nel gruppo delle Pleiadi. Del resto se ha bisogno di un “luogo in cui vivere”…
“ma può vedere ogni cosa”
E qui abbiamo sottintesa l’idea di un Dio non onnipresente (cosa affermata esplicitamente in seguito) e conseguentemente di limitatissima potenza, (anche se dicono che è “onnipotente”). Noi pensiamo invece che non c’è particella subatomica o quark nell’universo che sfugga alla presenza continuamente creante di Dio. Non è vero quindi che Dio può vedere ogni cosa, Egli vede obbligatoriamente ogni cosa in quanto perennemente creatore/conservatore della realtà nel suo essere che è dipendente strutturalmente (noi diciamo “ontologicamente”) da Lui.
- 4- “le sue qualità”
Parlando così si dà l’idea che le qualità in Dio siano qualcosa di aggiunto alla sua essenza, come ad es. succede a noi che prima siamo quello che siamo e poi acquistiamo la qualità della prudenza, saggezza, scienza ecc… Ed è proprio questa la concezione geovista! difatti si dice ai giovani geovisti che possono ben fidarsi di Geova perché lui ha più esperienza di loro; si è scritto anche che non c’è pericolo che Geova, quando Gesù gli consegnerà il regno, faccia sbagli nel governare l’uomo, perché ha avuto molto tempo per studiarlo! ecc… Ma se Dio è la fonte dell’essere, bisogna dire che Lui non HA nessuna qualità, bensì E’ la qualità, ovvero ogni perfezione possibile in atto, e non in un divenire successivo!
- 5- “dovremmo inchinarci o pregare davanti a immagini, figure o simboli? No!!
E siamo giunti (abbastanza presto per non dire brutalmente) alla demolizione di grande impatto emotivo delle care immagini sacre che adornano le case dei cristiani. Si suppone ovviamente di avere di fronte una persona “culturalmente indifesa”, tale da non saper distinguere cioè tra un’immagine e un idolo. Incapace di cogliere, con raziocinio da adulto, il senso storico/locale di quella proibizione delle immagini data da Jahveh al popolo di Israele, in un momento storico/geografico in cui era circondato da popoli idolatri e perciò tentato a sua volta di fermarsi all’oggetto, illudendosi che la divinità vi fosse imprigionata e che ci si potesse in qualche modo appropriare del suo potere. Questo è uno dei disastri che succedono quando si assolutizza fondamentalisticamente la Bibbia. Eppure basterebbe tanto poco! Basterebbe chiedere al TG iconoclasta: “Ma perché tu vai in giro ancora con due mani e due occhi? Non è scritto nella Bibbia che dovresti tagliarne una e cavarne uno se…?” e alle sue spiegazioni obiettare: “Che fai, interpreti?…” (cf la Nota n.2).
“le immagini non hanno il potere di aiutarci”
Stiamo proprio parlando a dei bambini, a quanto pare – ad un adulto certe cose andrebbero dette?
- 6- “che tipo di Dio è”
Ecco l’applicazione di ciò che avevamo già previsto. Si parla di Geova come di un Dio fra i tanti (la parola “dio” significherenbbe solo “potente” e ci sono ovviamente altri “potenti” in giro oltre Lui) e allora è importante sapere che tipo di dio è; non sia mai avesse dei grilli per la testa… Difatti in seguito si rassicurerà chi teme di avere brutte sorprese, dicendogli che Geova è UN Dio tra i meglio riusciti. Lui infatti dimostrò alla corte celeste che “in lui amore, giustizia, sapienza e potenza erano in perfetto equilibrio” (TOR 1/10/02, p. 6) il che fa pensare che se non lo avesse dimostrato si potrebbe temere che non è così. Abbiamo anche letto, sempre in fonte ufficiale, che l’ira di Geova non è ingiusta perché non è scomposta ma è tenuta a freno e resa equilibrata dalla misericordia che la tempera (quindi si può essere tranquilli che non andrà mai fuori dei gangheri).
Lezione 3
Chi è Gesù Cristo?
- 1- “Prima di venire sulla terra Gesù visse in cielo come persona spirituale”
In tutta la lezione, che dovrebbe chiarire completamente l’identità di Gesù, non viene mai detto che, secondo i TG, sarebbe l’Arcangelo Michele. Perché? Si teme un istintivo rigetto da parte di alunni ancora cattolici?
“fu la prima creatura di Dio e perciò è chiamato il Figlio primogenito’ di Dio. (Colossesi 1:15; Rivelazione [Apocalisse] 3:14) Gesù è l’unico Figlio che Dio creò da sé. Geova si servi di Gesù, nella sua esistenza preumana, come suo ‘artefice’ nel creare tutte le altre cose in cielo e sulla terra. (Proverbi 8:22-31; Colossesi 1:16,17)”
Se l’alunno cattolico è praticante, gli verrà subito in mente quello che lui afferma di credere nel Credo domenicale. “generato non creato”! e si metterà sull’avviso… Né accetterà passivamente (semmai lo approfondirà subito dopo per conto suo o consigliandosi) la pretesa geovista che vorrebbe identificare i significati profondamente diversi dei verbi generare e creare. (8)
8) Generare vuol dire dare alla luce una persona nuova cui si dona per partecipazione la propria stessa natura e specie. Creare significa invece dare l’essere dal nulla, e se si tratta di creazione di una persona, darle un essere personale con una precisa natura (umana o angelica). La differenza è abissale e distingue le creature viventi, capaci di “generare” (e, nel caso degli esseri umani, capaci di generare solo il corpo), dal Creatore, l’unico a poter “creare”; occorre l’onnipotenza!
La nostra Bibbia poi, nel passo citato di Colossesi che il CD ritiene a suo favore, smentisce in pieno. Anzitutto recita “generato prima di ogni creatura”, collocando subito il Figlio fuori, precedente alla creazione, e dicendolo generato. In secondo luogo il passo continua fino al v 20 insistendo per ben cinque volte a dire che il Figlio è “prima di tutte le cose”. E qui riscontriamo una manovra poco simpatica del CD che, per far reggere meglio la sua tesi, ha aggiunto nella NM per tutte e cinque le volte l’aggettivo “altre” davanti a “cose” dicendo che il Figlio è “prima di tutte le [altre] cose”. L’intento è dichiarato espressamente nel volume geovista Ragioniamo (a pag. 406) ove si dice «Viene così indicato (intendi: con l’aggiunta dell’aggettivo altre) che anch’egli è un essere creato, parte della creazione di Dio.»
Ma, il TG protesterà, che quella parola è stata aggiunta per “completare il senso del testo italiano” (9) e invece, come è evidente, induce un senso diverso che non si coglierebbe se non ci fosse. Protesterà anche che comunque il CD esprime una sua veduta rispettosa del testo, notando appunto con le parentesi quadre che è una propria parola e non parola di Dio. Invece quando questo passo viene citato in opere di spiegazione biblica edite dalla WT le parentesi scompaiono!…(10) Ora se si pensa all’estremo rispetto inculcato dallo stesso CD per la Parola di Dio (11) la sua manovra diventa ancora più sorprendente e anzi incomprensibile o forse… comprensibilissima!
9) Così si dice a p. 7 della NM edizione gigante con riferimenti e note in calce.
10) Cf per una abbondante documentazione al riguardo, L. MINUTI, I testimoni di Geova non hanno la Bibbia, Coletti, Roma3, pp. 26-35 e 159-163.
11) Per esempio nel libro Accertatevi, p. …. il CD ammonisce: «Proibito aggiungere o togliere alla Parola di Dio… » e seguita indicando la sanzione che la stessa Bibbia commina a un tale soggetto. Esso sarà “trovato mentitore” e Geova toglierà il suo nome dall’albero della vita.
Geova “si servì di lui anche come suo principale portavoce. Per questo Gesù è chiamato ‘la Parola’.”
Ne prendiamo nota: La Parola, Il Verbo (in latino), il Logos (nel greco usato da Giovanni), non sarebbe altro che un nomignolo, un soprannome! Ora noi chiediamo: ma gli angeli hanno bocca, polmoni, orecchie? Geova non potrebbe comunicare con loro tramite telepatia senza aver bisogno di intermediari? A parte quindi la stravaganza ma c’è da chiedersi seriamente: se la faccenda dell’usare il nome proprio di Geova è essenziale per il rispetto a Lui dovuto, al punto che chi non lo fa non può salvarsi; come mai Giovanni, Unto, invece di Chiamare Gesù, capo degli Unti, con il suo splendido nome all’inizio del suo Vangelo lo ha designato con il soprannome?
Noticilla
Il testo di Apocalisse 3:14 merita un discorso a parte, rispetto a quello di Colossesi. In Colossesi c’è l’intento, da noi dimostrato, di alterare il testo stesso della Bibbia. In Apocalisse invece c’è solo una distorsione interpretativa, che facciamo conoscere. Laddove il CD traduce dicendo che Gesù è “l’Amen, il testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio.” (gr. è arkè tès ktýseos tu Theù) lo intende come “principiato”, cioè la prima opera con cui Geova avrebbe iniziato la serie delle creature, mentre noi lo intendiamo come “principiatore” attivo, cioè colui mediante il quale e in vista del quale fu iniziata la creazione. La nostra posizione è confortata da altri passi biblici che esprimono la primazialità di Gesù e la sua causalità efficiente nell’opera creatrice. Cf ad es. (citazioni dalla NM) “senza di lui neppure una cosa è venuta all’esistenza” (Gv 1,3) “sostiene ogni cosa mediante la parola della sua potenza” (Eb 1,3) “mediante il quale [il Padre] fece i sistemi di cose (intendi: il mondo)” (Eb 1,2) ecc…
- 2- “ Dio mandò il Figlio sulla terra trasferendo la sua vita nel grembo di Maria.”
Due osservazioni: La prima: la vita (detta meglio altrove “forza vitale”) è concepita dal CD come un’energia impersonale e incosciente. Quindi trasferire solo la vita di Michele Arcangelo (anche se “modificata in forza vitale umana”) non significa trasferire la persona del Figlio di Dio. Gesù non fu dunque altro che un semplice uomo. Non esiste continuità personale tra lui e Michele. E’ una nuova creazione! La seconda: se Gesù è nato perfetto poiché non aveva padre umano e quindi “non ha ereditato l’imperfezione”, ci chiediamo se stiamo ragionando legalmente o biologicamente. Infatti biologicamente Gesù doveva ereditare il 50% dell’imperfezione dalla sua Madre macchiata dal peccato originale. (12)
12) Non vorremmo, con questo, aver dato al CD il suggerimento di inventare una toppa per un problema a cui pochi hanno fatto caso. E perciò precisiamo che, secondo il suo pensiero, il peccato originale non si è trasmesso a livello legale (così che magari nella cultura maschilista ebraica ne potrebbe essere portatore interamente il maschio) ma a livello biologico, così da contagiare assolutamente ogni persona che viene in questo mondo: anche l’ovulo di Maria da cui Geova ha tratto l’umanità di Gesù.
Vuoi vedere che per sostenere la perfezione al 100% del corpo umano di Gesù il CD arriverà ad accettare il dogma cattolico dell’Immacolata concezione?
- 3- “Non soddisfaceva più le norme di Dio, quindi non era più perfetto. Un po’ alla volta invecchiò e morì.”
E’ un po’ curiosa questa concezione del peccato originale come un dover essere a norma, e che sia stato il non corrispondere a ciò che Dio comandava ad aver danneggiato il fisico di Adamo. In altri testi sembra ventilata l’idea che il frutto era dannoso alla salute… Noi pensiamo invece che il peccato sia una realtà del tutto spirituale, interiore. E che abbia basilarmente danneggiato l’anima privando l’uomo della grazia santificante. Il dono della immunità dalla morte non è connaturale alla creatura che vive nel tempo, e perciò lo riteniamo preternaturale. Se quindi l’uomo ha cominciato a invecchiare e morire non è stato perché ha perso la grazia (cosa che ha danneggiato solo la sua anima), ma perché Dio per punizione gli ha sottratto i doni preternaturali (aveva anche la scienza infusa e l’immunità dal dolore a quanto si può capire). (13)
Quell’accenno “un po’ alla volta” è in funzione della dottrina geovista secondo cui Adamo non morì istantaneamente (come invece riteniamo noi ma alludendo al peccato come “morte dell’anima” ovvero perdita della vita divina) ma cominciò a morire lentamente, cioè a deteriorarsi, senza morire davvero. Tuttavia i conti poi tornano perché si dice che morì esattamente in quello stesso giorno, come aveva profetizzato Geova; morì cioè a 930 anni (Gn5,5) ma prima che passassero mille anni, che sarebbe la misura di “un giorno” davanti a Geova! (sic)
13) Cf il fatto che Adamo assegna il nome agli animali, individuandone la natura e la condanna di Eva a partorire nel dolore.
- 4- “Gesù fu un essere umano perfetto proprio come Adamo.”
Non ci siamo! Gesù fu immensamente più che Adamo, in forza della sua personalità divina. Qui il geovismo è coerente con la sua concezione antitrinitaria e perciò non ci attarderemo a confutarla poiché la confutazione efficace di tale credenza si ricava dall’insieme dei testi neotestamentari. Noteremo però la curiosità del rifarsi alla legge del taglione per stabilire tale parità. Il CD cioè spiega che Gesù non poteva essere assolutamente nulla di più che Adamo (una vita umana perfetta) perché la giustizia di Geova, espressa dalla legge del taglione esige “occhio per occhio, dente per dente, vita umana perfetta in cambio e riscatto di vita umana perfetta”.
Eppure Paolo sta là a sottolineare la superiorità e la sovrabbondanza del dono della redenzione rispetto alla colpa (cf Rm 5, 15. 17. 20.)
- 6- “Gesù morì, fu risuscitato da Dio come creatura spirituale e ritornò in cielo.”
Precisiamo innanzitutto che ad essere risuscitato fu il solo corpo di Gesù, perché l’anima restò in vita. E poi che alla risurrezione partecipò tutta la Trinità, quindi è anche opera del Figlio e non del solo Dio Padre (cf distruggete questo corpo e io lo risusciterò… è in mio potere donare la vita e riprenderla…). Inoltre che, diversamente dai TG che la ritengono una mera rivificazione, la risurrezione comporta una trasformazione della natura umana, quindi essa, per questo aspetto, interessò sia il corpo che l’anima di Cristo.
Non deve ingannare la dizione “creatura spirituale”. La concezione geovista non è assolutamente compatibile con il corpo spiritualizzato del Risorto. Per noi si tratta di una dimensione di vita inimmaginabile e soprannaturale, alla quale viene assunta la natura umana con il miracolo della risurrezione. I TG invece credono nella “ri-creazione dal nulla per le “altre pecore” (cioè i normali TG destinati alla terra paradisiaca) e alla creazione di un “corpo spirituale” per i soli Unti destinati al Reame dei cieli. Gli Unti devono rinunciare alla loro vita terrena e perciò il loro corpo fisico non può essere risuscitato. Gesù è il primo e il capo degli Unti. Perciò bisogna intendere la frase nel senso che al posto di Gesù, nullificato dalla morte (non esiste l’anima come entità spirituale!), venne ri-creato il già Michele Arcangelo che prima viveva nel Reame dei cieli. E così, avere un “corpo spirituale” (dizione che di fatto equivale a un ossimoro) per i TG significa avere un corpo di natura angelica; una cosa che: viene donata agli Unti quando muoiono, al posto del loro corpo di carne. (14) Lo stesso corpo spirituale lo avrebbe Gesù, il Demonio, gli angeli, e perfino Geova, alla pari. Tanto per aumentare la confusione poi si aggiunge che avere questo corpo spirituale equivale ad avere la natura divina!
Infine quello “in cielo” va inteso in senso geovisticamente spaziale e non metaforico come per noi. Il cielo, o reame dei Cieli è stato localizzato dal residente Rutherford nel gruppo delle Pleiadi, stella Alcione. Ora però si parla più prudentemente di un “cielo dei cieli” dove risiederebbe Geova come “luogo in cui vive”.
14) Detto corpo spirituale sarebbe necessario perché “carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio” (1Cor 15,50). Naturalmente si equivoca perché il binomio “carne e sangue” in S. Paolo non corrisponde a muscoli, ossa e sangue, ma è un sinonimo dell’uomo terrestre, orizzontale, peccatore, debole ecc… Per essere eredi del regno bisogna essere uomini spirituali (pneumatikòi) e comunque non si può conquistarlo ma solo riceverlo in dono.
Lezione 4
Chi è il Diavolo?
- 1- “Prima era un angelo perfetto in cielo con Dio. Poi, però, si insuperbì e volle l’adorazione che spetta giustamente a Dio. – Matteo 4:8-10”
Dalla richiesta di adorazione del diavolo a Gesù il CD inferisce che questo fu il motivo per cui Satana si lasciò tentare all’inizio della storia umana. Ma è un’ipotesi gratuita e poco verosimile. Se infatti Lucifero (poi detto “il Satana”) avesse avuto quel desiderio, con la sua acutissima intelligenza, lo avrebbe indirizzato a cercare gloria nel reame dei cieli, dove l’eventuale adorazione degli altri angeli gli avrebbe dato più soddisfazione. Non per nulla in tutta la storia umana ha scelto proprio Gesù perché, se era quello che le Scritture davvero dicevano, era ben più che solamente umano. Era un dio, già Figlio di Geova nei cieli, e , inviandolo nel mondo, il Padre ordinò a tutti gli angeli di tributargli adorazione. (cf Eb 1,6).
Data comunque e non concessa l’ipotesi dell’adorazione suddetta che spetta giustamente a Dio, e che avrebbe “giustamente” irritato Geova, la cosa ci sa tanto di giuridicismo. Noi non pensiamo che Dio ragioni così. Il suo non è un cuore legalistico di giudice, è un cuore di Padre. Ci piace dedurne un’idea del peccato molto più legata al concetto di amore deluso. Al posto dei TG penseremmo che Dio non si irrita per l’ingiustizia ma si addolora per l’ingratitudine. E se vuole -come di certo vuole e non può non volere- che l’adorazione dell’uomo e degli angeli sia rivolta verso la sua Persona non lo fa perché gli spetta di diritto ma perché questo atteggiamento produce il maggior bene delle sue creature, collocandole nella verità e nell’abbandono fiducioso alle mani del Padre che sa meglio di noi ciò di cui abbiamo bisogno per essere felici e soddisfatti.
- 2- “Satana parlò a Eva per mezzo di un serpente. Dicendole menzogne, la fece disubbidire a Dio.”
Giacché i TG credono che andò proprio così: che cioè un serpente letterale parlò ad Eva (il CD ha anche accennato al probabile trucco del ventriloquio), i TG dovrebbero rispondere ad alcune domande… Eva era o no perfetta prima di peccare? Perfetta solo fisicamente o anche a livello di grande intelligenza? E se era perfetta in tutti i sensi non lo sapeva che gli animali non parlano? Se quindi ha udito parlare il serpente, e per giunta negando ciò che aveva detto Dio, non avrebbe automaticamente dovuto pensare a uno spirito sovversivo? Come è possibile farsi ingannare credendo a una persona che si percepisce come nemica?
“Satana mise in dubbio che Dio governasse in modo degno e nei migliori interessi dei suoi sudditi. [questo nel giardino di Eden] Mise pure in dubbio che qualche essere umano sarebbe rimasto leale a Dio. [e questo lo avrebbe fatto al tempo di Giobbe]
Ma qui viene taciuto il perché Dio avrebbe deciso, per risolvere tale “contesa”, di far provare all’uomo, governato da Satana, i vari tipi di governi (e tutte le sofferenze che per questo hanno afflitto l’umanità) così da evidenziare se gli uomini erano davvero più bravi di Geova a governarsi. Perché mai avrebbe dovuto farlo? Per togliere il dubbio a qualcuno che non sia mai l’insinuazione di Satana fosse vera!
Cioè, se non ci fa difetto la logica, Geova ha adoperato l’umanità come cavia da esperimento. E questo perché ha voluto e dovuto dare una dimostrazione. Ma a chi? Non ad Adamo ed Eva e successori, perché per darla a loro avrebbe dovuto farli vivere tutti fino al termine della prova (che sarebbe finita nel 1914; termine del “tempo dei Gentili”) (15); non a Satana che non ne aveva alcun diritto e che sapeva bene di mentire facendo quell’insinuazione; resta che dovette darla alla corte celeste dei suoi santi angeli i quali evidentemente ipotizzavano che le insinuazioni sataniche potessero avere un fondamento di verità. Ma perché mai la nostra teologia dice che se un angelo diventa miscredente diventa automaticamente un demonio? E perché lo stesso geovismo insegna che se gli uomini non si fidano della Parola di Dio saranno condannati e se invece non ci si fidano tutti gli angeli della corte celeste hanno diritto a una dimostrazione sperimentale da parte di Geova?
15) Nel 1914 sarebbe scaduto il tempo della prova dimostrativa. Gesù avrebbe cacciato dal reame dei cieli Satana, relegandolo sulla (o nelle vicinanze della) terra, e avrebbe inaugurato nei cieli il Regno di Dio. Satana per parte sua avrebbe scatenato tutto il suo furore (ad es. causando la prima guerra mondiale e le sofferenze che ne seguirono) perché sembra che gli sia concesso ancora un “breve tempo” di attività; cosa di cui lui è perfettamente consapevole. Tale “poco tempo”, che dura dal 1914, avrebbe avuto fine con la battaglia di Armaghedon, nella quale Geova avrebbe eliminato i malvagi e i governi dalla terra. Quindi sarebbe iniziato un millennio di terra paradisiaca durante il quale Satana sarebbe stato relegato nell’abisso. Siamo ovviamente in forte ritardo…
“… Satana. Egli è ‘il dio di questo mondo’. “ Corinti 4:4.”
Con questa parola “dio” il CD realizza il peggiore degli equivoci. Esso insegna che in realtà esistono molti dèi, tra i quali Geova sarebbe il maggiore. E se pregando si dice solo “Dio” Lui non capisce se ci si sta rivolgendo a Lui. La differenza tra Geova e gli altri dèi consisterebbe nel fatto che mentre essi sarebbero solo potenti, Geova è invece Onnipotente.
Ora va detto che la Bibbia dice sì che “ci sono molti dèi e molti signori”, ma il contesto fa capire che tali dèi sono idoli fabbricati dall’uomo e perciò, quanto a divinità, essi sono un nulla, una mera fantasia. Il pasticcio comunque resta in piedi quando si sente il CD dire che la parola “dio” non sarebbe altro che un titolo “come sono titoli “presidente, re e giudice” (Potete, p. 41) e che significherebbe semplicemente “potente”. Ma allora dire “l’Iddio Onnipotente” significherà dire “il potente Onnipotente”? Perché non provano ad essere schietti decodificando in tal modo la parola “dio” dopo averla ridotta a una sorta di aggettivo? Perché invece di dire che “esistono molti dèi” non dicono “esistono molti potenti?” Così quando leggeremo che il Messia è definito “Dio potente, principe della pace”, leggeremo coerentemente che è “potente potente” e via dicendo…
Tanto per analogare, un’altra parola tremendamente equivocata nel geovismo è la parola “anima” che per il CD non significa quello che dice il vocabolario ma è sinonimo di persona (e perciò sarà ovviamente mortale come lo sono tutte le persone!). Ma invece di tradurla dal loro vocabolario criptico, ad uso interno, nel senso vero che tutti usano, gli stampati della WT ne tirano fuori le più esilaranti stranezze. Si legge di “anime vive” e “anime morte”, di “Dio che ha anima”, si dice che l’anima “può essere distrutta, passata a fil di spada”, e se le donne si mettono le collane si sono messe addosso “le case dell’anima”. Se poi uno è in pericolo e chiede aiuto a Geova gli dirà che “le acque gli sono arrivate fino… all’anima!”.
- 7- “Alcuni dei vostri cari potrebbero arrabbiarsi molto perché studiate la Bibbia.”
Completiamo la frase “…con i Testimoni di Geova.! E farebbero bene. Se invece lo fate con altre organizzazioni che non falsificano la Bibbia non si arrabbieranno affatto. Vi invidieranno!
Lezione 5
Qual è il proposito di Dio per la terra?
- 1- “Geova creò la terra affinché gli esseri umani potessero vivere su di essa per sempre…. La terra non sarà mai distrutta: durerà per sempre.”
Un cattolico di fede adulta individuerebbe spontaneamente in tale dichiarazione la radice della proposta geovista, e la classificherebbe come una radice materialistica e di corte vedute. Egli sa che la giusta inquadratura della realtà terrena è quella di teatro e strumento, di uso temporaneo. La Bibbia riecheggerà nella sua memoria dicendogli “Passa la scena di questo mondo… Quelli che posseggono facciano come se non possedessero… Aspettiamo nuovi cieli e nuova terra… Occhio non vide né orecchio mai udì quello che ha riservato Dio per coloro che lo amano… Noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato rivelato, sappiamo però che saremo simili a lui e lo vedremo faccia a faccia”. Una teologia veramente rispettosa della Rivelazione individuerebbe in questa “visione di Dio” il nocciolo della tensione dell’uomo e la fonte ultima della beatitudine massima possibile. Che poi non era l’anelito del pio israelita? “Signore mostrami il tuo volto, il tuo volto Signore io cerco…”.
Lo scrittore Messori ha detto che il paradiso geovista è strutturato sulle aspettative dell’americano medio, contentandosi cioè della sua villetta, i suoi ettari in mezzo al verde ecc… e una vita godereccia in perpetua buona salute. Un progetto che susciterebbe la ribellione anche del laico più pensoso, al quale non sfugge (ai nostri giorni) la tensione della persona verso l’autotrascendenza, il protendersi dell’umanità oltre il piccolo orizzonte della soddisfazione dei bisogni e aspettative spicciole della vita.
Chi deve aver… “paura del lupo cattivo” allora? Ogni persona a rischio, e lo è certamente ogni cattolico al quale la prospettiva di vivere eternamente su una terra paradisiaca risulta allettante invece di produrre un istintivo rigetto, dettato dalla coscienza, di essere destinati TUTTI al Regno dei cieli, metafora della comunione trinitaria. (16)
Non possiamo però non ringraziare il CD dei TG per il fatto che ci garantisce espressamente, in altre opere, che la terra sarà preservata dalla catastrofe nucleare…
16) “Perché Dio ci ha creati? Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo, servirlo in quaesta vita e per goderlo poi nell’altra in paradiso.” (Catechismo di S. Pio X)
Dio ha creato gli uomini “… per invitarli e ammetterli alla comunione con Sé.” come amici e figli, dopo averli “… resi partecipi della divina natura…”. (Dei Verbum n. 2)
- 2- “Dio si propose che (Adamo ed Eva) avessero figli e riempissero tutta la terra.”
Con tutto il rispetto per la persona di Geova (rispetto che esprimiamo in realtà alla credenza dei nostri fratelli geovisti che credono a un Dio siffatto) ci sembra di poter dedurre -matematicamente!- che noi, sia chi scrive che chiunque legge queste righe, non eravamo compresi nel proposito di Geova. Infatti non ci vuole molto a capire che, se il suo proposito non fosse stato sovvertito dai progenitori, essi sarebbero rimasti giovani e in salute per sempre; lo stesso sarebbe stato dei loro figli; e… tempo appena qualche secolo la terra sarebbe stata tutta “abitata da persone giuste, felici”. (ivi) E a quel punto sarebbe scattato lo stop alla procreazione (cf il §5 seguente).
Quindi ogni TG odierno dovrebbe cantare con noi “o felix culpa!” (17) inneggiando a quel peccato originale che permise, con il deterioramento e la morte, la venuta alla luce di tante generazioni umane fino alla nostra. Insomma i TG dovrebbero essere forse più grati al peccato di Adamo che al proprosito di Geova…
17) E’ la gioiosa e paradossale esclamazione che la Liturgia fa cantare da sempre nel Preconio pasquale che prelude alla Messa di Risurrezione. Naturalmente il motivo della nostra gioia per la colpa di Adamo è diversa. Si riferisce alla sovrabbondanza di grazia e alla vita nuova che ci è stata data in Cristo; ivi compresi i molteplici mezzi di santificazione sacramentali.
Teologicamente pare accreditata la tesi che nel progetto trinitario fosse prevista da sempre l’incarnazione del Figlio, perché un Padre non si contenta di dare il meno quando può dare il di più ai figli (e la grazia cristica supera quella adamica). Quindi il Figlio si sarebbe comunque incarnato. Nell’ipotesi astorica che non si fosse commesso alcun peccato originale (cosa che non è in assoluto escludibile in rapporto ad altri mondi abitati) Gesù si sarebbe incarnato solo per donarci la pienezza della santificazione. Nelle circostante storiche effettive invece la sua incarnazione ha svolto anche il ruolo di Redenzione dal peccato.
- 4- “Prima che la terra possa diventare un paradiso, i malvagi devono essere tolti di mezzo. (Salmo 37:38) Questo avverrà ad Armaghedon… Ciò significa che non rimarrà nessun malvagio a rovinare la terra. Solo il popolo di Dio sopravvivrà.”
Ipotizzando che Armaghedon, “la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente” scoppi adesso (anno 2002) avremmo che resterebbero sulla terra poco più di 6 milioni di TG, mentre i più di 6 miliardi di persone del globo sarebbero distrutte.
Dicendo “solo il popolo di Dio” significa che chi non fa parte di esso viene da Geova considerato automaticamente “malvagio”, cioè ingiusto, empio, peccatore ecc…
A parte la prospettiva truculenta, (che però si fa accettare grazie alla parola “malvagi”) e al desiderio innato in tutti noi della giustizia, (che fa ancora vendere giornaletti del tipo Tex Willer), come fa il CD a conciliare questa sua idea della “fine del sistema di cose”, ovvero “fine del mondo”, con il comportamento che Dio ha manifestato ai tempi di Abramo? Da come è andata la storia relativa a Sodoma e Gomorra noi sappiamo che Dio ha accolto la preghiera e l’osservazione di Abramo che diceva: “E’ impensabile da parte tua che tu agisca in questa maniera per mettere a morte il giusto col malvagio così che debba avvenire al giusto come al malvagio! E’ impensabile da parte tua. Non farà il Giudice di tutta la terra ciò che è giusto?” (Gn 18,25 -NM) Che poi in quelle città non si trovassero neanche 10 giusti (cifra massima alla quale pare si sia spinta l’intercessione di Abramo) e che le cose finirono male è un fatto che non toglie nulla al valore del principio: il giusto non può da Dio essere trattato come il peccatore. Ma, ci chiediamo, gli innocenti, i piccoli incapaci di peccare per età immatura, sono o non sono giusti davanti a Geova? E allora perché il CD garantisce che egli “non lascerà né radice né ramo” distruggendoli insieme ai genitori? Perché il Geova della Torre di Guardia farebbe quello che la Bibbia ritiene “impensabile”? Infatti si legge:
«Col tempo, tutti i nemici della giustizia, insieme ai loro sostenitori, “devono divenire come la stoppia”. Il giorno di Geova arderà fra loro come una fornace. “Non lascerà loro né radice né ramo”. In quel giorno della resa dei conti, i bambini, o rami, saranno giustamente trattati in base alla valutazione che Dio avrà fatto delle loro radici, i genitori che sono responsabili dei figli. I genitori malvagi non avranno discendenti che ne perpetuino le vie malvage.» (TOR 15/4/1955, p. 22)
Forse il TG osserverà che i genitori malvagi potrebbero rendere malvagi anche i figli. Vero, ma “potrebbero” non significa che ciò avverrebbe automaticamente! E anche se fosse sarebbe lecito giudicarli colpevoli prima che abbiano posto libere scelte malvage? I TG (maschi o femmine che siano) divenuti tali provenendo da Babilonia la Grande sono o non sono diventati “giusti” ma ricapati da famiglie rimaste ingiuste? Chi può assicurare cioè che i figli degli ingiusti seguirebbero certamente le orme dei genitori, come invece pare sia sicuro il CD? E non vi sono, inoltre, nel mondo milioni di persone che non hanno più i genitori? E non vi sono milioni di persone incapaci di peccare per demenza o età avanzata? Come si fa a catalogarli tutti come “malvagi”?
Non siamo noi, come si vede, ma la Bibbia, con Abramo, il vero grandissimo giusto che ha fatto coniare in Israele addirittura la locuzione “seno di Abramo” per indicare il paradiso celeste, ad essere in disaccordo con il CD. E ciò prescindendo dalle descrizioni truculente a cui il CD ama abbandonarsi ogni tanto nelle sue pubblicazioni; cosa sulla quale stendiamo un velo pietoso…
- 5- “Allora Gesù Cristo regnerà sulla terra per 1.000 anni. (Rivelazione 20:6) Un po’ alla volta eliminerà il peccato dalla nostra mente e dal nostro corpo. Diventeremo esseri umani perfetti… I malati saranno sanati e i vecchi ritorneranno giovani.”
E’ superfluo ricordare che la credenza nel regno millenario (o epoca millenniale, o millenarismo) non corrisponde agli insegnamenti della nostra Chiesa. E’ vero che se ne parla in Apocalisse, ma è anche vero che Apocalisse è un libro zeppo di simbolismi e la sua esegesi, per buona parte, resta da chiarire. Si ritiene che dovrà essere la storia con i suoi eventi a far luce su certi aspetti profetici; pochi in realtà rispetto a quelli consolatori sulla realtà del tempo vissuto dalla chiesa nascente, realtà adombrate attraverso un grande uso di metafore.
Quella eliminazione del peccato, fatta un po’ alla volta, corrisponde all’idea geovista che il peccato sia una malattia del fisico e della mente, mentre secondo noi quando uno guarisce dal peccato e torna in grazia ridiventa istantaneamente “nuova creatura”.
Ma notiamo che viene strategicamente sottaciuto un punto capitale della dottrina geovista relativo ai risuscitati. Bisogna sapere che essi non “prenderanno né moglie né marito” anche se “diventeranno esseri umani perfetti e da vecchi ringiovaniranno. Dottrina vuole che il “privilegio di ripopolare la terra” sia riservato a coloro che passeranno indenni attraverso l’Armaghedon senza morire. E quindi perfino i figli di tali sopravvissuti, pienamente legittimati di per sé a generare, se vorranno avere le gioie della paternità e maternità faranno bene ad essere concepiti tra i primi perchè quelli concepiti in ritardo (diciamo dopo circa duecento anni?) rischieranno di essere sottoposti alla sterilizzazione forzata che Geova opererà quando la terra sarà riempita in modo ragionevole (cioè escludendo ogni sovraffollamento). Anche questa è una cosa da sapere prima di comperare la scatola semichiusa che contiene il prodotto geovista.
- 6- “Se faranno ciò che Dio richiederà da loro, continueranno a vivere sulla terra per sempre. Se no, saranno distrutti per sempre.”
Noi naturalmente, al seguito della Bibbia, non crediamo nella “distruzione eterna” geovista ma nella pena eterna dell’inferno, a cui si autocondanneranno liberamente gli irriducibili. Ma parallelamente crediamo a un paradiso nei cieli e non a un sottoprodotto sulla terra, la cui possibilità (e facilità, grazie alla sterminata misericordia di Dio) è offerta a tutti, anche con un solo atto di pentimento in extremis (cf il buon ladrone). Non è così facile invece conquistare la terra paradisaca geovista. Se si tirano le somme della loro dottrina, per vivere per sempre su una terra paradisiaca bisognerà superare tre esami: 1) quello della vita attuale. Solo chi raggiungerà la “condizione approvata davanti a Geova” meriterà di essere risuscitato; 2) quello della vita nel millennio. Solo chi avrà risposto al livello di impegno richiesto da Geova durante tutto il millennio eviterà di essere distrutto o durante o alla fine di esso; 3) quello della prova dopo il millennio. Solo chi avrà resistito alla persecuzione di Satana che, liberato dall’abisso dopo i 1000 anni, sottoporrà tutti i TG a una superprova di fedeltà finale, riceverà in premio il diritto di vivere eternamente.
Ma anche qui, oltre ad essere una prospettiva da fatica di Sisifo, viene taciuto un punto di dottrina espresso dal presidente Rutherford che può dare adito alla perdizione irrimediabile. Egli ha scritto che anche nella terra paradisiaca del dopo millennio “la pena di morte potrà essere sempre comminata a possibili ribelli” (Il Millenario, o Cieli e terra?…. Il che del resto è possibile se gli esseri umani avranno la stessa struttura psicofisica che abbiamo oggi e manterranno la libertà di scelta. (18) E noi supponiamo, forse non senza ragione, che alla lunga ve ne dovrebbero essere molti, a ciò sollecitati se non altro dalla… noia.
18) Nella nostra concezione il pericolo che i beati possano peccare è escluso dal tipo di esistenza nuova che si conduce in paradiso ove si è ormai in contatto definitivo e ininterrotto con la Fonte dell’Essere e della gioia che soddisfa ogni desiderio. La loro libertà a quel punto coincide con quella di Dio che è impossibilitato a scegliere il male e proprio per ciò è libero (il male, insegnò Gesù, rende schiavi). Perciò si dice che sono “confermati in grazia”.
Lezione 6
Cos’è il Regno di Dio?
- 1- “Un regno è un governo con a capo un re. Il Regno di Dio è un governo speciale. Ha sede in cielo e governerà la terra.”
Questa è una veduta frutto di interpretazione fondamentalista della Bibbia e il fondamentalismo, come sanno gli esegeti, è la strada migliore per equivocare nella comprensione del messaggio biblico.
Non possiamo certo attardarci qui a dimostrare ciò che si apprende in un normalissimo corso biblico, impostato seriamente, ma se un cattolico ha una fede adulta dovrebbe sapere che le parole bibliche che parlano di terra, regno, banchetto, cielo, troni, città di Dio, fiumi di acqua viva, seno di Abramo, gaudio del tuo Signore, paradiso e inferno e via elencando… non sono altro che metafore di realtà soprannaturali che non hanno alcun equivalente terreno né possono averlo perché sostanzialmente si riferiscono a un nuovo modo di essere in cui il succo sta nella comunione trinitaria. Il Regno di Dio allora è (contrariamente all’accusa di trascuralo mossaci dai TG) proprio quel qualcosa intorno al quale ruotano continuamente gli interessi dei cristiani e al cui sviluppo serve la loro catechesi, l’evangelizzazione, la caritas e il culto. Basta dare una scorsa al Catechismo degli Adulti “Signore da chi andremo?” e si vedrà che parla di Regno di Dio quasi in ogni pagina.
Certo che se invece si pensa a una vita con persone ancora fatte di carne e sangue, che vivono nello spazio tempo, su un ben preciso pianeta e con problemi di convivenza e di traffico un governo è d’obbligo, ma siamo fuori della Bibbia.
“(il Regno) Santificherà, o renderà santo, il nome di Dio.”
E’ più che evidente che il CD ami gettare subito e ogni volta che può il discorso sul nome/reclame della WT, che sola usa ancora il termine “Geova”; così che con la dizione “santificare il nome” egli intenda semplicemente che debba essere usato a ogni piè sospinto. Ma analizzando logicamente questo discorso noi dobbiamo chiederci: dato e non concesso che il nome di Dio sia Geova, che mai può significare “santificare un nome”? Un nome, in quanto parola, foss’anche di Dio, di per sé non è nè santo né … peccatore! E’ una realtà neutra. Se poi passiamo, secondo l’uso ebraico che con il nome intende la realtà della persona, a dire che bisogna santificare la Persona di Dio, anche allora resteremmo perplessi, giacché Dio è già strasanto di suo. La possibilità dunque di dare un significato logico a questo santificare il nome va cercata altrove. Noi diremmo che, propriamente parlando, il Regno di Dio santifica le persone umane e non Dio. Allora santificare il suo nome sarà una locuzione che significa far regnare Dio nei cuori della gente, in modo che gli uomini la pensino come Lui, vivano da figli obbedendo alla Sua volontà; Gli rendano culto religioso adorandoLo come figli nel Figlio, siano eticamente santi e via dicendo… E poi (ne riparleremo alla lezione 13) non è vero che Gesù abbia santificato il nome di Dio facendolo conoscere. Gli Ebrei conoscevano da secoli il nome YHWH. Né è esatto dire che lo usò ogni volta che occorreva. Gesù si è inserito nella tradizione ebraica che riteneva quel nome impronunciabile, interdetto a tutti fuorché al sommo sacerdote che poteva promunciarlo una volta l’anno dentro il sancta sanctorum. Se lo avesse usato sarebbe stato lapidato! Gesù invece fece conoscere la personalità di Dio come Padre; questa è stata la sua novità. E per darci verso il Padre una confidenza smisurata ci ha resi addirittura (non giuridicamente ma di più, esistenzialmente, vitalmente) figli adottivi inseriti sacramentalmente nella propria figliolanza naturale.
- 2- “Quando (Gesù) ritornò in cielo non fu immediatamente intronizzato quale Re del Regno di Dio. (Ebrei 10:12, 13)”
Il versetto citato dice “12Ma quest’uomo offrì un solo sacrificio per i peccati in perpetuo e si mise a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando quindi che i suoi nemici fossero posti a sgabello dei suoi piedi”. Al CD basta quello aspettando per dedurre che Gesù non fu intronizzato subito, nonostante che poco prima abbia letto si mise a sedere alla destra di Dio con tanto di verbo al passato remoto (la destra poi è biblicamente simbolo del potere). “Ecco un saggio di deformazione interpretativa e di citazione eretica della Bibbia. Eresia viene dal greco àiresis e significa scelta. L’eretico è colui che sceglie quello che gli piace o gli è utile dalla parola di Dio, trascurando il resto. E se chi lo ascolta non sa che esiste un resto che ha a che vedere con quell’argomento, rischia di ricevere un’interpretazione distorta e/o parziale del messaggio che la Bibbia contiene nella sua interezza.
Se ad es. si vanno a leggere questi altri passi….. si capisce subito che Gesù si è assiso subito sul trono e non ha dovuto aspettare addirittura fino al 1914, come si dice appresso). Vorrà dire che, dal momento che la Parola di Dio non può autocontraddisrsi bisognerà interpretare componendo armonicamente i vari messaggi e non escludendone alcuni, e peggio tacere che esistono a chi non lo sa. La nostra interpretazione ovviamente è che non esiste alcun trono in cielo, che semmai per cielo si potrà intendere il mondo angelico e la dimensione in cui esiste Dio, che Gesù, quale Figlio di Dio, è da sempre stato il Re del cielo, insieme alle altre persone divine e che l’umanità di Gesù fu assunta in cielo nel momento della risurrezione partecipando ipso facto alla sovranità universale del Dio tripersonale. Quindi quel dover aspettare che i suoi nemici divengano sgabello dei suoi piedi è una allusione non al governo ma alla santificazione universale che si realizzerà alla fine del mondo, quando il peccato (unico vero nemico di Gesù) sarà sconfitto definitivamente e Dio sarà tutto in tutti. Il contesto rivela un discorso sacerdotale e non politico! Ma forse voliamo un po’ troppo alto per le capacità dei nostri fratelli TG costretti a una visuale atrofizzata.
“Nel 1914 Geova diede a Gesù l’autorità che gli aveva promesso. Da allora Gesù governa in cielo quale Re costituito da Geova.”
Questa teoria non può non sorprendere. Ma, quali che siano le motivazioni con cui il CD crede di poter dimostarre l’assunto (del tutto speciose ovviamente), quello che più sorprende è la tranquillità con cui il afferma queste cose. Una tranquillità che gli viene solo dalla certezza di rimanere impunito per la bugia. Sarebbe punito certamente con la perdita di fiducia e la schedatura di esegeta non serio se si sapesse che questo discorso, che si pretende trasmesso da Geova, un tempo era diverso. Un tempo (cioè dall’inizio della WT nel 1879 fino al 1916) il fondatore Russell insegnava che Gesù, intronizzato e presente invisibilmente come re/giudice nel 1876, nel 1914 avrebbe realizzato visibilmente la fine di questo sistema di cose, rovesciando governi e religioni. Ebbene sembrerà incredibile ma il secondo presidente Rutherford (Russell morì nel 1916) invece di dire che ci si era sbagliati riuscì a far credere che il mondo era davvero finito nel 1914 ma “legalmente”, davanti agli occhi di Geova. L’attesa delusa fu riparata spostando avanti di 40 anni l’intronizzazione di Gesù, dal 1876 al 1914 e, dimenticando la prima data, si disse che Gesù nel 1914 cacciò Satana dai cieli diventando re. Quindi, nel 1918, risuscitò alla vita celeste tutti gli Unti morti dalla Pentecoste a quella data. Successivamente si sarebbe preoccupato della “purificazione del santuario”, cioè della epurazione dei dissidenti rimasti fedeli al primo Presidente. Infine si assegnò a Gesù il giudizio dei recettori della propaganda geovista: capri destinati alla distruzione coloro che la rifiutavano e pecore del Pastore coloro che diventavano TG. (19)
Noi pensiamo che sapere di questi “aggiustamenti” (e soprattutto delle truffe testuali perpetrate ai danni della Bibbia) dovrebbe essere fatale per la fiducia che la WT esige dai suoi adepti. Il problema è però che essa raggiunge 23 e potenzialmente 50 milioni di persone che pendono dalle sue labbra, e noi, al confronto, non arriviamo a una manciata di curiosi. Comunque pensiamo che chi prende coscienza di queste cose dovrebbe attivarsi… l’amore per la verità e per i nostri fratelli TG prigionieri lo esige.
19) Cosa però durata solo fino al 1995. Poi ci si è ripensato e si è detto che la divisione Gesù la effettuerà durante il millennio successivo ad Armaghedon. E ciò perché “la morte assolve da ogni peccato”. (sic!)
- 3- “Geova ha anche scelto dalla terra alcuni uomini e donne fedeli perché vadano in cielo. Insieme a Gesù questi governeranno l’umanità come re, giudici e sacerdoti… Sono 144.000.”
Considerato che il parlare di Regno da parte di Gesù è metaforico, questo ruolo dei regnanti non esiste poiché sarà metaforico anche il regnare. Non esiste neanche la distinzione tra Unti, con il loro Reame dei cieli, e Altre Pecore, relegate nella terra paradisiaca, poiché non ci sarà una vita sulla terra paradisiaca e Dio ha offerto e offre a tutti la stessa e unica speranza celeste. Né è infine corretto esegeticamente ricavare il numero di tali supposti co-regnanti desumendolo di peso da Apocalisse/Rivelazione, come fa il CD additandoci i versetti 1-3 del capitolo 14. Se infatti ci spostiamo al cap. 7, 4-8, ci accorgiamo che è meglio prendere sul serio l’avvertimento che siamo di fronte a tutta una descrizione simbolica. Infatti da quei versetti si apprende che i fantomatici 144.000 Unti deriverebbero dal numero delle 12 tribù di Israele; 12.000 da ciascuna. Ma la realtà (ed è lo stesso CD a sottoscriverlo) è tutta simbolica, non reale, perché gli Unti: 1) non vengono da tribù ma da stati; 2) non sono composti da soli israeliti; 3) non ne vengono 12.000 da ciascun stato ma in aliquote molto diverse; 4) gli stessi nomi delle tribù sono citati approssimativamente. Quindi abbiamo che, secondo il CD, 12 tribù (numero simbolico e aggiustato) per 12.000 israeliti (numero ed etnia simbolici) darebbe come prodotto 144.000 come numero reale. Beato chi può capire una logica così!
L’interpretazione offerta al cattolico adulto è che il numero 12, collegato alle tribù d’Israele, sta ad indicare la totalità del popolo di Dio e il 12.000 la sua immensità (12 è, biblicamente, il numero perfetto e il 1000 per cui è moltiplicato un numero che denota immensità).
- 4- “Appena divenuto Re, Gesù scacciò Satana e i suoi angeli malvagi dal cielo scagliandoli giù nelle vicinanze della terra. Ecco perché dal 1914 le cose sono così peggiorate qui sulla terra.”
Quel “giù” dovrebbe rendere perplessi gli studenti di astronomia. Non è vero, come viene loro insegnato, che l’universo non ha un sopra e un sotto…
Se però ci è permesso di essere un po’ irriverenti (ma non è nostra intenzione, vogliamo solo alleggerire un’analisi che, dovendo essere meticolosa potrebbe risultare stucchevole. E comunque credeteci che stiamo solo “scegliendo” dei piccoli campionari…), diremo… ecco cosa diremo: “E bravo il Gesù/Michele geovista! Bel modo di inaugurare il suo regno! Ma dico, non poteva scagliarli su Saturno o in un’altra galassia disabitata questi Diavoli? Chi dobbiamo “ringraziare” per la guerra mondiale e le “cose peggiorate”, solo Satana?” Ma vogliamo fare la domanda con gli stessi identici termini con cui il CD, in altro contesto, ci invita a ragionare. Esso ci chiede: “Incoraggereste i vostri figli a impegnarsi in un’impresa che prospetta un futuro meraviglioso [per esempio, cosa di più bello che il Regno di Dio sulla terra? -ndr], sapendo fin dall’inizio che è destinata a fallire? Li mettereste in guardia contro qualche pericolo [per esempio, le tentazioni di Satana -ndr], pur avendo già programmato tutto affinché si mettano di sicuro nei guai? [per esempio, mettendo vicino al loro pianeta un formidabile d stuolo di Diavoli arrabbiatissimi -ndr]” (cf Ragioniamo, p. 101)
- 5- “Presto Gesù giudicherà le persone, separandole come un pastore separa le pecore dai capri. Le ‘pecore’ sono coloro che si saranno dimostrati suoi sudditi leali… I ‘capri’ sono coloro che avranno rigettato il Regno di Dio. (Matteo 25:31-34, 46) Nel prossimo futuro Gesù distruggerà tutti quelli simili a capri.”
Abbiamo già anticipato la precisazione sulla divisione che avverrà nel millennio futuro. Qui, in relazione al “presto” indicheremo che le date annunciate dal CD per la fine che doveva venire presto, o con altre espressioni del tipo “incombe, è alle soglie, tra poco, sovrasta, è lì lì per…”, sono state le seguenti: 1914, 1918, 1925, 1975, non oltre il 2000 (e si fa grazia di altre di cui si ha testimonianza orale ma non documentabile con scritti come per le suddette). Il fatto è che l’aspirante TG, per essere spinto a decidersi ad aderire al movimento senza indugiare (come dopo questa lezione appunto), deve comprendere quelle parole di urgenza nel loro reale senso di urgenza. Quando invece è diventato TG e si imbatterà nelle delusioni della fine annunciata imminente e regolarmente procrastinata, dovrà capire che “un giorno davanti a Geova è come mille anni e mille anni come un giorno”. E così la fine, mentre era giusto aspettarsela presto/oggi quando il CD voleva mettere urgenza (e spronare alla vendita degli stampati o a reimpinguare le file degli adepti) e faceva leva sul punto di vista umano nella comprensione del suo discorso; quando il CD deve tappare la falla della delusione lo stessissimo presto/oggi dovrà essere compreso “dal punto di vista di Geova”. (sic)
- 7- “Durante il Regno millenario di Gesù gli esseri umani diventeranno perfetti e tutta la terra diventerà un paradiso. Alla fine dei mille anni… riconsegnerà il Regno al Padre.”
E siamo alle solite omissioni dei punti delicati che potrebbero risultare traumatizzanti. E’ stato omesso:1) che durante il millennio si dovrà spendersi e spandersi per il Regno e chi non raggiungesse il livello prescritto potrebbe essere distrutto sia durante sia alla fine di esso; 2) che i risuscitati, anch’essi resi giovani e perfetti, non parteciperanno al “privilegio di ripopolare la terra” come i TG sopravvissuti ad Armaghedon. E quindi se uno solo di due coniugi è morto, non potrà riunirsi al suo sposo/a, e gli eventuali figlioletti dovranno scegliersi un altro papà/mamma; 2) che alla fine dei mille anni Satana sarà liberato dall’abisso e sottoporrà tutti a intensa persecuzione per far capire a Geova chi veramente gli è fedele. E che, ciò facendo “mieterà tante vittime quanto la rena del mare”. E che, anche superata questa terza prova* resterà la possibilità di diventare ribelli ed essere puniti con la morte. Il che, durante una lunga eternità, è un’eventualità che potrebbe capitare a tutti.
* La prima è consistita nell’aver meritato di essere risuscitati; la seconda di aver resistito nella fedeltà durante tutto il millennio.
Lezione 7
Accostarsi a Dio in preghiera
- 1- “dovreste pregare Dio regolarmente”.
Nulla da dire, anzi: bravi!
- 2- “La preghiera fa parte della nostra adorazione quindi dobbiamo pregare solo Dio.”
Il CD a quanto pare sta ricopiando quello che ha scritto nel 1968 a p. 152 de La verità*, ma… qui si diventa già meno bravi che nel primo paragrafo perché la B dice che possiamo e dovremmo pregare anche altri: sia Gesù come persona ulteriore della stessa Divinità (fatta di Padre Figlio e Spirito Santo) sia i Santi, cioè gli amici superlativi di Dio che Egli si compiace di ascoltare se intercedono per noi. Lo faceva già ai tempi di Paolo, Unto, ascoltando le sue preghiere in favore degli altri Unti. Lo potrebbe fare ancora se gli Unti in cielo pregassero Dio esercitando il loro sottosacerdozio in favore dell’Unto Rimanente sulla terra e delle Altre Pecore. In particolare potrebbe farlo l’Unta Maria che è nel reame dei cieli ** come fece un giorno e molto efficacemente per certi sposi a Cana…
* Dove si legge testualmente «Quale vero e vivente Dio, Geova vuole che rivolgiamo le nostre preghiere a lui, non a qualcun altro. La preghiera fa parte della nostra adorazione e per questa ragione… dovrebbe essere indirizzata solo al Creatore, Geova. (Matteo 4:10) Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: ‘Padre che sei nei cieli’. (Matteo 6:9) Gesù non insegnò loro a pregare lui stesso, né la sua madre umana Maria, né alcun’altra persona.»
** Anche se sembra -un sembra retorico giacché è dottrina geovista sicura!- che Maria sarà separata eternamente dallo sposo Giuseppe che ora giace nullificato ma un giorno sarà ricreato e relegato per sempre sulla terra paradisiaca in quanto non Unto (l’unzione iniziò a Pentecoste, quando Giuseppe era già morto). Oltretutto egli non potrebbe vedere Maria neanche se essa scendesse dal reame dei cieli perché ella ora ha un corpo spirituale invisibile. Dovrebbe fare delle materializzazioni per farsi vedere, ma, se le facesse, Giuseppe, ormai esperto TG, le direbbe: “Lascia stare, tanto lo so che queste cose sono dei facsimile, non sei tu.” Quindi aggiungerebbe (attenzione lo facciamo ragionare alla geovese, come sposo effettivo di Maria): “ Certo che è una tristezza da non dire questa separazione eterna tra Unti e pecore! Se penso che Geova ora che mi ha ricreato mi ha ridato un fisico perfetto e giovane ma, in quanto pecora risuscitata da morte, mi ha interdetto di stare sia con la mia sposa sia con qualunque altra donna!… Ma forse è meglio così, perché quello con un’altra donna sarebbe un matrimonio certamente disastroso in quanto la paragonerei sempre a te, l’amore mio perduto, la donna più bella e più santa di tutto l’universo.”
“Comunque tutte le nostre preghiere vanno dette nel nome di Gesù.
Qui si introduce la mediazione di Cristo. Ma non bisogna farsi depistare. Resta tassativo che le preghiere devono essere dirette solo a Geova anche se tramite Gesù. Gesù direttamente non può essere pregato, sarebbe idolatria.
- 3- “Non dovremmo dire le nostre preghiere a memoria né leggerle in un libro di preghiere. (Matteo 6:7,8)”
Attenzione, in quel passo di Matteo additato non c’è la prova delle proibizioni suddette ma solo l’invito a chiedere. Quindi le proibizioni sono inventate dal CD, non hanno base biblica. E anzi possiamo tranquillamente asserire che la Bibbia stessa, avendo riportato tra i libri canonici quelle splendide preghiere che sono i Salmi, smentisce il CD. E’ infatti impossibile che lo Spirito Santo che ha ispirato quelle espressioni di preghiera a Dio si offenda se qualcuno le ripete applicandole ai bisogni della propria vita.
Quale sarà mai la dietrologia che ha suggerito al CD questa proibizione? Forse la assoluta povertà di materiale adatto alla preghiera rispetto alla immensa produzione liturgica e spirituale elaborata dalla nostra Chiesa nei secoli? E anche l’esiguità dello spazio che nelle riunioni comunitarie i TG riservano alla preghiera? (uno o due minuti all’inizio o alla fine di due ore di riunione).
“Dio può udire anche le preghiere dette in silenzio nel cuore.”
Questo può, che ovviamente sottintende un se vuole, ci fa capire l’abisso di differenza tra Geova e il nostro Dio, il quale ascolta obbligatoriamente (e non se vuole) tutte le preghiere. Poi c’è perfino Maria che, come dice Dante, “liberamente al dimandar precorre” cioè ci ascolta ed esaudisce prima ancora che vengano fatte le preghiere. Evidentemente dev’essere informata da Dio, circa i nostri bisogni…
E andiamo a mostrare la confutazione biblica di tale divieto promulgato dal CD senza motivo (cf per questo L. MINUTI, I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia, Coletti, Roma3, pp. 20-23). Ci basterà qui confutare la proibizione di pregare Gesù, di cui a p. 152 de La Verità. La preghiera ai Santi va capita solo in subordinazione a Gesù, quali membra del suo Corpo, giusti che la Bibbia mostra ascoltati da Dio (cf Abramo, Mosé, Paolo…) nella loro preghiera di intercessione.
Solo qualche punto:
- Gv 14, 14: Gesù chiede espressamente di essere pregato: “Se mi chiederete qualcosa” (CEI). Ma nella NM non appare poiché viene sottratto il pronome “mi”, che pure esiste nell’originale (cf la verità nella KIT);
- At 7,59: Stefano morente invoca Gesù, a preferenza perfino di Geova che vede nei cieli aperti al suo fianco. Ma nella NM lo “invocava” viene trasformato in “faceva appello” (qui bisogna vedere sia la KIT che al solito dà ragione alla versione CEI e boccia quella geovista. Ma anche la Bibbia gigante, ove, nel testo sacro appare “faceva appello” ma nella nota in calce si dice « “Faceva appello”: o, “invocava; pregava”.» Un vero rompicapo!
- At 9,14: Anania, parlando con Gesù in visione, attesta che i cristiani erano “coloro che invocano il tuo nome” (NM).
- 1Cor 1,1: Paolo dice la stessa cosa, manda i saluti a “tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del nostro Signore Gesù Cristo” (NM).
- 2Cor 12, 8-9: Paolo attesta di aver pregato insistentemente il Signore Gesù. Erroneamente scambiato per Geova dal CD nelle sue spiegazioni. Si noti il particolare rivelatore al v 9: il Signore parla della sua potenza che aiuterà Paolo e Paolo conclude che si vanterà nelle sue debolezze affinché “la potenza del Cristo rimanga come una tenda su di me” (NM).
- 7- “Geova Dio ascolta solo le preghiere dei giusti.
Neanche qui ci siamo. Ed è la Bibbia a smentire. Il centurione Cornelio era un uomo d’arme, e perciò, secondo l’intendimento del pacifista geovismo, non giusto davanti a Geova. Eppure l’angelo lo ha assicurato che le sue preghiere sono arrivate gradite a Dio. Geova quindi, a quanto insegna il CD stesso (in una pagina più sincera o più precisa di questa del corso che abbiamo sottomano) , non solo ha gradito la preghiera di Cornelio che -ohibò!- ha continuato ovviamente a fare il Centurione anche dopo il battesimo, ma l’ha perfino fatto diventare Unto!
Lezione 8
La vita familiare che piace a Dio
- 2- “Il marito… non dovrebbe mai picchiare la moglie né maltrattarla in alcun modo.”
Parole sante. Ma… anche nel caso che il marito fosse geovista e la moglie no? Cosa potrebbero testimoniare al riguardo le mogli in questione? Si vedano le molte testimonianze raccolte dalle telefonate a Radio Maria… e altre che certamente verranno.
- 3- “Il padre deve anche provvedere ai bisogni spirituali della famiglia. (1 Timoteo 5:8) Prende la direttiva nell’aiutare la famiglia a conoscere Dio e i Suoi propositi.”
Tutto OK! Come si vede, quando si dice qualcosa di giusto siamo pronti a riconoscerlo. E ne facciamo anzi occasione di rammemoratore per tutti i soggetti maschi sposati della cristianità.
- 5- “I genitori non dovrebbero mai disciplinare i figli in maniera dura o crudele. – Colossesi 3:21.”
Altre parole sante. Ma qui forse alcuni figli di genitori geovisti, soprattutto quelli che cresciutelli non hanno aderito alla fede dei genitori, potrebbero sussumere qualcosa. Invitiamo anche loro a fare le debite telefonate a Radio Maria, nella trasmissione sui Testimoni di Geova condotta da Mons. Lorenzo Minuti ogni primo mercoledì del mese alle ore 18,00.
Intanto una valida testimonianza/smentita circa tale delicatezza di comportamento da parte di genitori geovisti, la si può trarre da GUNTER PAPE, Io ero Testimone di Geova, Queriniana. Poi ci sono i giornali che hanno presentato vari casi… ma lasciamo correre. Si tratta certamente di debolezze e incoerenza di singoli. L’insegnamento ufficiale, come si vede, su questo punto non fa una grinza.
- 6- “Ma la moglie potrebbe decidere di lasciare il marito (1) se rifiuta ostinatamente di mantenere la famiglia, (2) se è così violento che la salute e la vita di lei sono in pericolo o (3) se la sua opposizione accanita le rende impossibile adorare Geova.”
Mah i primi due sono motivi così ovvi che non metteva conto neanche dirli. La separazione legale per tali situazioni esiste anche tra i cattolici. Il terzo è meno chiaro. Si tratta di spiegare cosa si intende per accanita e chi lo stabilisce. Se la cosa è in mano al giudizio degli anziani, allora non bisognava dire accanita ma opposizione che a giudizio degli anziani è tale da rendere impossibile adorare Geova. Il che potrebbe anche essere giusto salvo a intendersi poi su cosa sia adorare Geova per certe spose geoviste. Anzitutto va detto a chi non lo sa che i TG definiscono “adorazione” tutto ciò che fanno per il Regno, quindi anche l’andare in predicazione. E siccome sappiamo che il CD soffia verso il pionierismo (predicazione a tempo pieno) ecco che una sposa potrebbe lamentare che il marito le impedisca di dedicarsi a quest’opera nella misura che il suo cuore le detta. E in ultima analisi, se ha un cuore poco equilibrato (come i genitori di Gunter Pape ad esempio), il marito rischia di essere piantato in asso non per colpa della sua accanita opposizione ma perché la moglie e gli anziani la giudicano accanita.
Son cose da dire a quei mariti non geovisti che lasciano tranquillamente che la moglie studi la Bibbia con i Testimoni di Geova…
- 7- Le relazioni sessuali extraconiugali sono l’unico motivo scritturale di divorzio con la possibilità di risposarsi. (Matteo 19:6-9; Romani 7:2, 3)”
Qui abbiamo una delle grosse divergenze di dottrina, che separano il cattolicesimo dal protestantesimo (da cui i TG attingono). Esegeticamente potremmo osservare che il “9… se non a causa di fornicazione” (NM) è tradotto bene ma forse interpretato male. Il fatto certo è che Gesù ha espresso un netto diniego verso l’autorizzazione al divorzio veterotestamentario (ma io vi dico). Perciò sarebbe illogico vedere nello stesso contesto del diniego una eccezione autorizzante. Forse non è un caso poi che questa clausola che sembra prospettare un’eccezione non sia presente che nel Vangelo di Matteo, notoriamente scritto per gli Ebrei, e quindi facente riferimento alla prassi ebraica.* Noi nella nostra Bibbia oggi abbiamo “ se non in caso di concubinato” (CEI). Il confronto del testo greco, che ha pornèia, rispetto all’ebraico zenùt, ha fatto supporre che Gesù poteva alludere non all’adulterio (che si direbbe moichèia) o altra irregolarità sessuale ma al matrimonio illegittimo che per la legge ebraica era nullo, quindi equivalente al concubinato (così il Bonsirven). Se è così, Gesù sta dicendo che si può (e anzi si deve) rimandare la propria donna (ritenuta erroneamente moglie dagli altri) se si tratta di una compagna e non di una vera moglie. Ma non vogliamo entrare in merito a un tema così spinoso e dibattuto.** Ricordiamo che la Bibbia CEI in questo passo rimanda a Mt 5, 31-32 che dice “Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio; 32 ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di concubinato…”, in nota ai quali versetti si legge “Citazione di Dt 24, 1. Nessuna reale eccezione alla indissolubilità del matrimonio: cfr. Mc 10,11; Lc 16,18; 1Cor 7, 10-11. Il concubinato comprendeva le unioni illecite proibite dalla legge: cfr. Lv 18, 7-18; cfr. qui, 19, 3-8”.
Per tagliare la testa al toro, in ambito cattolico, diremo che questo è uno dei casi in cui, dove non si raggiunga con la riflessione personale una univocità di intendimento, bisogna rivolgersi alla mente della Chiesa perché ci dia l’interpretazione divina su questo punto della Rivelazione.
Qualche persona molto logica potrebbe tirarci fuori la necessità assoluta non solo di un Codice (la Bibbia) ma anche di una Corte di Cassazione che, in caso di dissidio, ci garantisca come vada interpretata la Legge in modo autentico.
* Questa osservazione acquista di significato se si pensa che al tempo apostolico il Canone biblico neotestamentario non era stato stabilito né esisteva la Bibbia con tutti i Vangeli affiancati. Vale a dire che ai cristiani che non avevano a disposizione il Vangelo di Matteo, i quali pure, provenendo dal paganesimo, erano avvezzi al divorzio, non veniva prospettata questa clausola. Il che forse sta a significare che non li riguardava (in quanto non Ebrei) mentre venne trasmesso loro ciò che riguardava tutti i cristiani, cioè l’indissolubilità del matrimonio.
** Cf per l’approfondimento le voci Matrimonio e Divorzio in Enciclopedia della Bibbia, LDC.
Lezione 9
I servitori di Dio devono essere puri
Quando si passa dalla fede al comportamento, noi diremmo dalla dogmatica alla morale, l’intuizione di ciò che è vero/falso giusto/ingiusto si fa più facile. Perciò non non si può non convenire in generale sul dovere della purezza, additato in questa lezione e distinta in spirituale, morale, mentale e fisica, fino a quella del linguaggio come modo di esprimersi.
Noteremo perciò solo qualche punto.
- 2- “Una volta che abbiamo imparato la verità riguardo a Dio, dobbiamo stare attenti a non essere sviati da persone che insegnano falsità.”
Parole sante ma… se questo consiglio fosse stato seguito quando si era ancora cattolici nessun TG ex cattolico avrebbe aderito al geovismo. Lo facciamo perciò nostro e lo affidiamo alla prudenza di quei nostri fratelli cattolici che rischiano di essere “sviati dalla fede” se ascoltano i TG senza sospettare che siano “persone che insegnano falsità”. Noi stiamo dando abbondanti prove che si tratta proprio di questo: il loro insegnamento non è biblico, o quanto meno, deforma una gran parte della Bibbia.
Ai TG ex cattolici che credono di aver trovato la verità nel geovismo, non seguendo questo consiglio quando erano cattolici, diremo, vi rendete conto che questo consiglio/monito è fatto apposta per tenervi prigionieri? E che è stato adoperato con doppio peso e doppia misura dal CD? Infatti quando eravate cattolici vi hanno invitato ad esaminare il messaggio geovista (invece di dirvi che dovevate starne lontani perché vi avrebbe sviato), ora che siete TG vi dicono di non esaminare più nessun altro messaggio e neanche il vostro stesso se qualche occhio critico esterno ve ne fa notare le incongruenze. E’ un po’ come un commerciante che metta un’insegna che dice “Non andate a farvi imbrogliare altrove, venite da noi!”
- 6- “La casa di un cristiano dovrebbe essere linda e pulita sia dentro che fuori. Dovrebbe distinguersi nel vicinato come un esempio da imitare.”
E qui l’unico problema è quello di indovinare come abbia mai fatto il CD a portare i suoi TG attori nel posto dove si vedono nelle figure per fare loro la foto senza che né l’abbigliamento né le scarpe mostrino un minimo sbaffo di sporco. Ce li hanno portati con la gru?
Forse i lettori penseranno ad umorismo fuori luogo. Invece è del tutto pertinente perché su questa immagine di nitore, sul cravattino e giacca (e non sulla verità), si gioca il 90 per cento dell’attrattiva geovista. La WT tiene tantissimo alla confezione del suo prodotto, al punto di passare un assegno annuale ai pionieri “perché si procurino indumenti” (Organizzazione per predicare il Regno e fare discepoli, p. 143).
Tuttavia se è certo che di fuori la casa di tutti i TG apparirà lustrata con brillantante (cosa che gli anziani aiuteranno a stimolare se è il caso), all’interno la laniccia potrebbe scorrazzare per tutta casa se, come avveniva in casa Pape (già ricordata) i genitori si lasciano prendere eccessivamente dallo zelo per la predicazione.
- 6- “I servitori di Dio devono sempre dire la verità. I bugiardi non entreranno nel Regno di Dio.”
E siccome noi vogliamo che anche i nostri fratelli TG entrino nel Regno di Dio, diremo, per non tacciarli di menzogneri, che sono… male informati. Bugiardo semmai sarà solo il loro CD e anzi solo coloro che nel CD hanno avuto modo di percepire la sostanza e giustezza delle osservazioni esegetiche fatte contro la loro Traduzione del Nuovo Mondo da più parti. Ma poi (e il libro di L. Minuti ha provato anche questo) ci sono vere e proprie bugie contro la storia, la scienza, gli autori citati ecc… Soprattutto presso i TG esiste quella bugia autorizzata che consiste nel non dire la verità ai nemici di Geova. Il CD spiega che si tratta di “strategia di guerra” e porta esempi in cui non è né saggio né doveroso (poiché l’altro non ha diritto all’informazione) dire la verità ai nemici. Il problema è però che se si domanda al CD “ma chi sono coloro che i TG possono catalogare come nemici?” ci dirà che sono nemici tutti quelli che non sono TG, tanto è vero che sono tutti destinati alla distruzione. Il risultato è ovviamente che i TG possono mentire, secondo l’opportunità, a chiunque accostano per evangelizzarlo, tanto, finché non si ribattezza, è un nemico!
Personalmente abbiamo avuto conferma di questo quando ci è capitato il caso di una vedova a cui era stato promesso, se aderiva al movimento, che lei sarebbe passata al nuovo mondo senza morire e presto avrebbe riabbracciato il marito poiché la fine del mondo e la battaglia di Armaghedon erano a giorni. Non le avevano detto né che non era sicuro che Geova avrebbe risuscitato il marito, né che, se anche lo avesse fatto, ai risuscitati geovisti non è consentito di mettere su famiglia!
Lezione 10
Pratiche che Dio odia
Prosegue la lista delle cose che riguardano la morale. Vengono bollati i seguenti vizi e sregolatezze: Fornicazione, menzogna, gioco d’azzardo, furto. Ma si esagera comprendendo nel gioco d’azzardo le normalissime lotterie e -ci è stato riferito- anche il totocalcio e la tombola! Quindi l’ira, la violenza, la magia, lo spiritismo e l’ubriachezza. Ma anche qui si cataloga superficialmente come spiritico e causato da Satana ciò che può rientrare nella superstizione, nel gioco di società, nel paranormale (posto che esista!), nella leggerezza. E non viene detto ma nell’impurità di corpo il CD ha catalogato anche il fumo che, se non è certo una virtù, e se può divenire un grave vizio a certi livelli non si può certo paragonare alla gravità di altri peccati elencati.
Lezione 11
Credenze e usanze che dispiacciono a Dio
- 2- Viene indebitamente catalogata come “credenza” il dogma di fede della Trinità, quasi fosse una cosa inventata da chissà chi durante i secoli ed entrata a far parte delle idee spurie nel cristianesimo, quando si sa che è il maggiore dei misteri della fede; lo specifico rivelato da Cristo circa la natura di Dio. Il paragrafo elenca solo due argomenti di un tema che altrove è molto più sviluppato. Rispondiamo perciò solo a questi dicendo:
- non è legittimo (e perciò è scorretto) su questo tema della tripersonalità divina citare uno o due versetti che sembrano a favore della propria idea dando a credere che non ve ne siano altri (e ben di più) che sono a favore dell’altra sostenuta dai trinitari;
- non è neanche corretto fingere di non sapere che Gesù ha rivelato questa verità gradualmente per non urtare subito i Giudei rigidamente monoteisti e così compromettere la sua missione sul nascere. Difatti quando ha dichiarato apertamente la propria divinità (davanti a Caifa) è stato messo a morte;
- l’unitarietà e la trinitarietà non vengono predicate sotto lo stesso aspetto (il che sarebbe assurdo e contraddittorio, ma su livelli differenti: unità nella natura e trinità delle persone. Questo non rende chiaro alla nostra mente il modo di essere di Dio che resta misterioso, ma esclude con chiarezza la contraddizione, permettendo così di distinguere il mistero (verità superiore alle capacità della ragione) dalla scempiaggine (falsità inferiore alle capacità della ragione) che la ragione smaschera e denuncia. E le idee su Dio propinate da varie sette hanno appunto della scempiaggine e del blasfemo, cose tutt’altro che misteriose!
Per la dimostrazione positiva che il Figlio sia Dio al livello del Padre* rimandiamo ad altre trattazioni sul sito.** Si troverà in più parti, sia come accenni parziali, sia come elenco sistematico di argomenti ad hoc.
* Questa dizione “Dio al livello del Padre” o “Dio come il Padre” è essenziale per evitare equivoci. Se si dice soltanto che Gesù è Dio, il TG non ha nulla da obiettare, ma capisce la frase diversamente da come la comprendiamo noi. Per lui la parola “dio” è una apposizione, ha funzione di aggettivo qualificativo e significa solo “potente” non altro. Così può concedere che Gesù sia “dio” o “un dio” ed eccezionalmente perfino “ Dio” senza ammettere che sia… Dio!
** Cf soprattutto nel file “Geova a Messa”.
- 3- “Natale e Pasqua: Gesù non nacque il 25 dicembre… Il Natale e le usanze relative derivano da antiche religioni false. Lo stesso vale per le usanze pasquali, come quelle delle uova e dei conigli.”
Sulla data del Natale il CD sfonda una porta aperta. A parte qualche studio recente che tenta di indagare se il 25 dicembre sia una data storica*, a quanto se ne sa finora il 25 fu la data scelta dai Romani per festeggiare la rinascita del dio Sole che non si lascia sconfiggere dalle tenebre. Si trattava cioè del solstizio invernale (che erroneamente veniva datato al 25 anziché al 21). In quel giorno l’astronomia del tempo, aveva registrato che il sole si fermava nella sua discesa di inclinazione sull’orizzonte, discesa che aveva reso le notti sempre più lunghe (le tenebre che tendevano a vincere la luce!). Da sol stat (sole che si ferma) è venuto solstizio. E dal suo iniziare a risalire la festa del “dies natalis Solis invicti” (giorno di rinascita del sole non vinto). A questa festa si abbinavano le festività vicine dei Saturnali e del dio Mitra.
Quale occasione migliore per i Cristiani che vedevano in Gesù il “Sole divino che sorge dall’alto ad illuminare e salvare quelli che erano avviluppati dalle tenebre dell’errore e nell’ombra della morte del peccato”? Ecco perciò che, con il preciso intento di fare da controaltare a una festa pagana, il dies Natalis Solis viene sostituito dal dies Natalis Salvatoris (giorno Natale di Gesù) di cui si ignorava la data esatta. Demerito? Paganesimo? O piuttosto intelligenza pastorale? Chi ha senno lo dica. Ma il buffo è che, contro questa posizione di adesso, sta il fatto che presso i TG il Natale è stato celebrato per almeno un cinquantennio, fino al 1930 circa, con tanto di promozione da parte dei primi due Presidenti. Decisamente non ci pare serio definire pratica idolatrica qualcosa che Geova ha non tollerato in silenzio ma benedetto per tanti anni in seno alla Congregazione geovista (questo naturalmente se è vero, come bisogna credere, che il CD riceve direttamente da Geova, tramite Gesù e gli Angeli, la verità religiosa).
* Segnaliamo il pregevole lavoro di Tommaso Federici, nel mensile “30 GIORNI”, numero del…..
“I primi cristiani non celebravano il Natale né la Pasqua, e non li celebrano neanche i veri cristiani di oggi”.
Accettiamo con pazienza la pretesa del CD di autodefinire i propri adepti, e solo loro, come “veri cristiani”. Sappiamo che i cristiani normali sono da lui definiti “cristianità”, che sarebbe un qualcosa venuto al tempo di Costantino come prodotto dell’apostasia dal cristianesimo. Mah, se uno se la canta e se la suona!…
A quella osservazione che invece vorrebbe far passare per normativo ciò che facevano i primi cristiani, rispondiamo ricordando che i primi Testimoni di Geova, che dovrebbero essere i primi “veri cristiani” dopo secoli di apostasia, celebravano il Natale (e forse anche la Pasqua) e non si capisce perché i Testimoni di oggi non celebrino queste festività del Salvatore e osino chiamarsi veri cristiani… Quanto alla Pasqua poi, anche se aveva delle radici antiche, di fatto per gli Ebrei è stata inaugurata da Jahveh nella notte della liberazione del popolo dall’Egitto; era celebrata tranquillamente da Gesù che l’ha trasformata in Pasqua cristiana sostituendosi all’Agnello e ha comandato di celebrare il rito in sua memoria. Che altro occorre per dire che il CD deve avere delle forti dietrologie per sostenere oggi queste sue nuove idee così rivoluzionarie? Proviamo a indicarne un paio? 1) Queste festività sono così cariche di gioia che ogni TG ex cattolico, al loro sopraggiungere sente una forte nostalgia di quelle giornate vissute un tempo ; 2) Sono periodi che sia per il clima festoso, sia per le ferie dal lavoro tendono a riunire le famiglie e a rappacificarle. Grosso pericolo quindi per il TG che si fosse distaccato dai parenti raffreddandone i rapporti…
- 4- “Compleanni: … I primi cristiani non festeggiavano il compleanno. L’usanza di festeggiare il compleanno deriva da antiche religioni false.”
La dietrologia è la stessa di sopra, distaccare dai parenti che continuando a festeggiare queste cose (ce l’hanno anche contro la festa della mamma e del papà, le recite scolastiche, san Valentino e Alloween, insomma tutto) potrebbero costituire un continuo richiamo a giorni assai più sereni di quelli vissuti sotto il pungolo dell’incombenza di Armaghedon…
Noi diciamo che se anche una cosa deriva da antiche religioni false, come poniamo le colonne di un tempio pagano, noi possiamo riciclarle dando loro un nuovo significato. La Basilica di S. Clemente a Roma è stata eretta sopra un antico mitrèo. Ed è bellissimo vedere in un’icona orientale che Gesù prende per mano i giusti dell’antichità e li tira fuori dalla prigione dello Sceòl passando sopra il corpo peloso di Satana quasi fosse un tappeto! Quale migliore simbolismo della vittoria sul peccato che questo contatto bruciante della divinità sopra ciò che era stato strumento del demonio per il male?
Ma poi non è lapalissiano che tutto ciò che ha preceduto il cristianesimo sia per forza di cose “pagano”?* Che altro avrebbe potuto essere? Quello che conta è vedere se quella determinata usanza pagana fosse da condannare da un punto di vista cristiano, o, se lo è, non sia “battezzabile”, o se, del tutto irriducibile a quei tempi, 1) al momento attuale, 2) nei tempi moderni e 3) nei singoli luoghi sotto esame, essa abbia mantenuto ancora quegli stessi originali significati riprovevoli nel comune intendimento sociale. E’ lo stesso discorso che per la croce, per noi simbolo dell’amore e della salvezza donataci da Gesù. E’ sicuro che perfino un cristiano “nominale”** non ritiene affatto oggi di portare al collo un simbolo che in origine, nella notte dei tempi, aveva un altro significato e che lui intenda mantenerlo.
* Che poi dire pagano significava solo fare riferimento alla religione del pagus (villaggio), cioè locale. Non aveva né ha di per sé nulla di negativo. E il fatto che nelle religioni pagane vi siano elementi inaccettabili per il cristianesimo non ne cancella la presenza di ciò che vi è di positivo, né il fatto che il Signore abbia donato loro “semi del Verbo” e non ricusi di usarle come strumenti di salvezza, dove non si riesca a giungere con la Rivelazione, accettata con libera persuasione.
** Il CD ha definito così tutti i membri della cristianità per esaltare la categoria dei TG in quanto tutti attivi (ma perché sollecitati dalla paura della prossima distruzione e dalle promesse per chi è produttivo), mentre noi applicheremmo questa definizione (o simili, come cristiani anagrafici) semmai ai soli battezzati non attivi nell’apostolato.
- 5- “L’anima muore; non continua a vivere dopo la morte. (Ezechiele 18:4)”
Solita testarda ripetizione di un equivoco e di citazione non pertinente. Così come suona sembra che il CD alluda a quello che noi concepiamo come anima, cioè la parte spirituale dell’uomo. Ed è proprio quello che egli vuole che noi pensiamo, così che catechizzandoci con la dottrina geovista vuole che noi consideriamo L’ANIMA distruttibile, mortale. Invece è tutto un equivoco (molto simile a quello della parola “dio”, di cui abbiamo già parlato). Infatti il CD, dicendo anima non intende ciò che la gente intende, ma intende parlare della persona, di tutto l’uomo (quello che per noi è invece sintesi di anima e corpo). Ma se ce lo dicesse subito si sentirebbe rispondere “e che ci vuole uno studio biblico per essere persuasi che le persone muoiono?” Quanto alla presunta “prova” biblica che crede di ricavare dal passo di Ezechiele, traducendolo nella sua NM “l’anima che pecca essa stessa morrà” dobbiamo sapere che:
– la citazione è del tutto impertinente poiché Ezechiele (basta dare una scorsa al capitolo): a) non sta tematizzando la morte fisica ma quella spirituale, ovvero il peccato. Vale a dire l’anima che pecca non muore affatto ma entra nel disfavore di Dio; b) sta parlando della responsabilità individuale e non della composizione dell’uomo.
– la scelta della NM di tradurre l’originale ebraico nèphesh con anima gioca sull’equivoco delle antiche traduzioni derivate dalla Vulgata latina, ove in latino la parola anima significa persona, individuo, vivente ecc… e perciò non è corretto, è depistante tradurla ancora con anima, ora che siamo in regime di lingua volgare ove per anima si intende una parte del composto umano e non il tutto.
– esistono svariati passi biblici (e sempre più chiari quanto più si va verso il NT) dai quali si evince senza ombra di dubbio che secondo la Bibbia l’essere umano sopravvive alla morte. Il come, non è detto ma è certo che ciò che di lui rimane contiene la personalità del defunto. Si pensi alla parabola (fantascientifica se non avesse la base nella verità delle cose) di Lazzaro ed Epulone; al monito “non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non l’anima”; alla promessa di Gesù al ladro pentito, il cui corpo certamente rimase sulla terra: “Tu oggi sarai con me in paradiso”) ecc…
- 6- “Croce: Gesù non morì su una croce. Morì su un palo.”
E qui abbiamo da rimproverare alcune cose al CD dei TG:
- La prima: di aver deformato per un buon cinquantennio il messaggio di Geova che dalla corte celeste (cf il disegno del Canale a pag. 16-17 di Rivelazione) deve aver trasmesso “palo”, mentre la dirigenza geovista lo ha trasformato in croce, al punto addirittura di raffigurarla in una spilla, dentro una corona d’alloro ed esibirla con orgoglio sul bavero della giacca; di stamparla sulle prime copie della TOR; di gloriarsene (cf Rutherford, in L’Arpa di Dio 143) ecc…
- La seconda: di aver operato, verso gli anni, ‘30 la scelta del palo, contro la verità testimoniata dalle fonti storiche, letterarie e archeologiche, fingendo che non esistano;
- La terza: di aver oggi insufflato il disprezzo della Croce additando motivazioni peregrine che, se fossero valide, non si capisce perché non è riuscito a concepirle durante il cinquantennio di cui sopra;
- La quarta: di non dichiarare apertamente che la dietrologia della sua attuale avversione alla croce deriva dal fatto di aver capito che, oltre ad essere un simbolo del cristianesimo, è anche un modo per professare i due principali misteri della fede: unità e trinità di Dio, incarnazione, passione e morte del Figlio di Dio.
- La quinta: di aver appoggiato la sua falsificazione del palo al Dizionario greco-italiano del Liddell e Scott, edito dalla Le Monnier, potandone opportunamente la citazione addotta falsamente a proprio favore (cf per questo L. MINUTI, I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia, Coletti, Roma3, pp. 103-112)
- 7 – “Forse parenti e amici cercheranno di convincervi a non cambiare le vostre credenze. Ma piacere a Dio è più importante che piacere agli uomini.”
Niente di tutto ciò. Parenti e amici potranno dissuadervi dal fidarvi dei TG, sulla base delle avvisaglie che sono giunte loro, da varie parti; e il loro parere potrebbe essere più o meno centrato. Ma esiste il GRIS che è un Gruppo specializzato di Ricerca e Informazione Socio-religosa che sta studiando i TG da oltre quindici anni e si tiene continuamente aggiornato sui loro stampati. Questo gruppo può offrirvi le più ampie documentazioni, attinte alle fonti ufficiali del geovismo, atte a dimostrarvi che i TG, dal momento che seguono la WT di Brooklyn, non sono affatto esperti in Bibbia e che la loro dottrina deriva da una Bibbia truccata e interpretata dal loro CD in maniera tendenziosa. Cosicché il loro “piacere a Dio” si risolve nel piacere alla dirigenza geovista. Dio è più che scontento di essa per aver essa osato di cambiare i connotati al proprio messaggio espresso dalla Bibbia.
Se farete questo esame, per il quale il GRIS vi offre i risultati delle sue fatiche, esso non vi dirà di non cambiare le vostre credenze. E’ sicuro che sarete voi stessi a non cambiarle, poiché non è ragionevole scambiare il caffè per avere il surrogato.