“Ritengo utile intervenire su due argomenti toccati nel giornale Avvenire del 20 luglio: le rimostranze dei Testimoni di Geova alla critica documentata e oggettiva mossa contro il loro modo di storpiare la Sacra Scrittura dal sussidio Incontro alla Bibbia pubblicato recentemente dall’Ufficio Catechistico Nazionale della C.E.I.; il secondo è la lettera in cui un lettore di Perugia segnala che “sorgono anche interrogativi (se non vogliamo chiamarli dubbi) sul contenuto e l’essenza della fede” a proposito della tragica morte degli oltre 200 occupanti del Jumbo della TWA precipitato nell’Atlantico. Il primo richiama la favola antica del lupo e dell’agnello, oppure le parole di padre Cristoforo ne I promessi sposi (cap. VII) a proposito di don Rodrigo (“l’iniquo….può insultare e chiamarsi offeso…”); il secondo tira in ballo il formidabile mistero del concorso di Dio nell’azione della creatura ed a questa – che è la maggiore difficoltà contro una certa concezione di Dio, il grande scandalo del dolore degli innocenti che ha sconvolto gli scrittori da Dostoiewski a Camus – risponde con scarso nerbo argomentativo il Direttore del quotidiano…”
Di Don Antonio Contri