Ritengo utile proporre alcune considerazioni su quel tipo di dialogo inter-religioso che si esercita ad ogni costo, contro l’evidenza della prassi, contro il dovere di difendere il gregge cristiano dai lupi più o meno paludati e impellicciati. Un dialogo insomma che da mezzo è diventato fine, abbondantemente oltrepassando i limiti fissati dall’ultimo Concilio. Quindi certi risvolti dell’articolo “Perché siamo ancora al ‘Mamma li turchi !’ ” (Avvenire, 26 luglio) mi sembrano da approfondire. Forse gli acuti strali e i termini provocatòri di F. Cardini, che parla di “corsa imbecille verso l’omologazione e il modernismo” (Il mio samizdat, ibidem) sono rivolti contro tale tipo o modalità di dialogo.
Di Don Antonio Contri