Fondazione
Rudolf Steiner (1861-1925), studioso di scienze naturali, dal 1902 al 1913 fu segretario della Società Teosofica, dalla quale Annie Besant lo espulse, oltretutto per il suo rifiuto di accettare Krishnamurti come un nuovo Cristo. Egli fonda allora l’Antroposofia, rendendola indipendente dalla Teosofia.
Nel 1919 fonda la prima scuola Waldorf a Stoccarda, ed un Movimento per l’articolazione ternaria della società. In seguito aprirà la “libera scuola superiore per la scienza dello spirito”. Successivamente teorizzerà la medicina antroposofica, l’agricoltura biologico-dinamica, la pedagogia terapeutica ed il rinnovamento religioso.
Attualmente i seguaci di Steiner sono circa venticinquemila; le sue idee, soprattutto in materia di educazione e di arte, hanno un certo seguito anche al di fuori della cerchia dei seguaci.
Dottrina
È difficile riassumere la dottrina steineriana (di cui una parte è esoterica, cioè segreta, affidata alla Scuola della Scienza Spirituale). Per Steiner, l’Antroposofia si colloca al di sopra di ogni fede, perché si fonda su una conoscenza alla quale la fede stessa deve appoggiarsi.
L’Antroposofia promette, tramite un graduale processo esoterico, di portare all’iniziazione e comunicare “conoscenze oggettive” nel campo spirituale-divino. In questo senso Steiner afferma di aver conosciuto, grazie a questa pista di avvicinamento, i misteri delle leggi del cosmo e dell’uomo.
La “fonte” da cui Steiner avrebbe tratto i segreti per accedere all’iniziazione ed alla conoscenza sarebbe la Akasha Cronik, cioè « Cronaca di Akasha » (Akasha = parola sanscrita che significa “spazio vuoto”). Steiner dichiara di non poter rivelare queste fonti in quanto “vincolato al segreto”.
Da questa “Cronaca” Steiner avrebbe tratto anche il materiale per il suo libro Risultati della ricerca Akasha: il quinto vangelo.
Per l’Antroposofia l’uomo è costituito da sette strati di cui finora è possibile utilizzarne solo quattro: il corpo fisico, il corpo eterico (in rapporto col regno vegetale), il corpo astrale (in rapporto con la coscienza fantastica) e l’Io o coscienza: rapporto col mondo spirituale, coscienza oggettiva. Dell’uomo fanno parte tre sistemi: quello nervoso-sensitivo; quello metabolico-articolare; e quello ritmico. Attraverso cicli settennali, che sono in evoluzione dall’era dei minerali e si dirigono verso i livelli angelici dei Serafini, le persone possono attuare questi quattro principi vitali grazie alla nascita fisica (o prima nascita).
La pedagogia antroposofica (“scuola Waldorf”) desidera incarnare ognuno di tali quattro principi secondo il proprio ciclo evolutivo.
L’Antroposofia deprezza la materia, per cui il cammino a cui punta è una evoluzione verso la spiritualizzazione e la deificazione.
Oggi la Società Generale Antroposofica, pur essendo estremamente ridotta dal punto di vista delle adesioni, ha una notevole influenza su tutta una serie di attività di gruppi e nuovi movimenti religiosi.
In effetti ciò che attrae molti è la prassi antroposofica: la pedagogia Waldorf o l’agricoltura biodinamica, l’approccio alla medicina alternativa ed omeopatica costituiscono elementi che si ritrovano in comunità e circoli culturali anche diversi tra loro per origine e scopi.
Le scuole Waldorf e le comunità Camphill (per adulti e giovani handicappati) – benché normalmente guidate da antroposofi – sono apprezzate e frequentate anche da persone che non aderiscono ai princìpi dell’Antroposofia.
Dal punto di vista religioso
L’Antroposofia parla di Dio, ma non intende il Dio cristiano: uno, trascendente, trino. Non esiste per Steiner un Dio personale come lo presenta la Rivelazione cristiana. Lo stesso Gesù Cristo per lui non è l’unico figlio dell’unico Dio ma “un’entità complessa”: oltretutto il Vangelo secondo Matteo presenterebbe un “Gesù-Salomone” diverso da quello di Luca: “Gesù-Nathan”.
In senso più ampio la dottrina elaborata da Steiner si presenta come un’interpretazione religiosa del mondo a carattere sincretistico, assumendo cioè elementi di molte religioni di tutte le epoche.
L’Antroposofia non crede nella Resurrezione ma nelle Reincarnazioni.
“Comunità dei Cristiani”
Un discorso a parte si deve fare sulla Comunità dei Cristiani, fondata nel 1922 dal pastore luterano Friedrich Rittelmeyer (1872-1938) in collaborazione con Steiner. Tuttavia, Comunità dei Cristiani e Antroposofia sono apparse, negli ultimi anni, notevolmente distinte l’una dall’altra. Precisiamo: una parte soltanto dei membri della Società Antroposofica frequenta la Comunità dei Cristiani, e che vi sono pure fedeli della Comunità dei Cristiani che non sono membri della Società Antroposofica. Sembra tuttavia che una parte importante del clero della Comunità dei Cristiani appartenga alla Scuola della Scienza Spirituale, assicurando così un legame tra le due istituzioni.
La Comunità dei Cristiani offre un rituale centrato sull’ «Atto di Consacrazione dell’Uomo», che ricorda nelle forme la messa cattolica, ma il cui contenuto è completamente antroposofico, e su altri sei sacramenti (battesimo, confermazione, matrimonio, «consultazione sacramentale» – che ricorda la confessione – unzione e ordinazione). La Comunità dei Cristiani comprende una gerarchia sacerdotale (sembra vi siano oggi al mondo circa 350 sacerdoti, uomini e donne, guidati da un «Erzoberlenker» = Guida suprema).
Punto di vista cattolico
Si deve rilevare l’inconciliabilità dell’Antroposofia con il cristianesimo. La figura di Dio, di Gesù Cristo e la natura della Chiesa Cattolica, quando non sono messe da parte, vengono ridotte a puri strumenti funzionali del sistema steineriano.
In realtà l’Antroposofia si presenta come l’unica mediatrice della salvezza tra Dio e l’uomo: solo applicando il suo metodo si potrà arrivare alla “conoscenza” che salva.
La fede è semplicemente “conoscenza superiore o più profonda” rispetto agli altri modi di conoscenza, anche rispetto alla fede della Chiesa. E la decifrazione di “testi soprannaturali”, la cosiddetta Akasha Cronik, è riservata al solo Steiner che, ancora oggi rimane l’autorità assoluta e indiscussa.
Bibliografia
Introvigne Massimo, Le Nuove Religioni, Sugarco Milano 1989, pp. 285-288.
Valentin Friederike, “Antroposofia come scienza umanistica – Uomo e cosmo in Rudolf Steiner”, in Sette e Religioni, 1991/3, p. 391-409.
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