Koinonia Giovanni Battista

Cronologia essenziale
– 1936 Ricardo Argañaraz nasce a Salta in Argentina.
– 1962 è ordinato sacer­dote.
– 1969 nel padovano fonda una «Fraternità Pre­sbiterale di Vita Contemplativa».
– 1975 per due mesi in una chiesa a Cima Palon sul Monte Pasubio me­dita e digiuna. Racconta di avere ricevuto diverse immagini profetiche.
– 1976 nel comune di Valli del Pasubio (Vicenza) prende residenza nella contrada Camparmò e inizia un periodo di tre anni di deserto e di­giuno, interrotto da un viaggio all’estero (1977-1978) in cui conosce esponenti del movi­mento carismatico internazionale. Miracoli di guarigione.
– 1978 Ricardo riceve tramite una sorella (Antoniet­ta di Biella) da parte di Gesù la «profezia su Camparmò», che diventerà la casa di preghiera, di conversione e comunione, di accoglienza per vergini e poveri, di unità, santità e gloria, dimora di Dio. Ne scaturiranno «nuova vocazione» e nuova evangelizzazione, vi accorreranno i prescel­ti dal Signore per essere nutriti e amati da Ricardo, loro pastore e segno del Nuovo Pastore.
– 1979 fonda a Camparmò la Koinonia Giovanni Battista, associazione di sacerdoti, religiosi e laici sposati. Il nome di «Giovanni Battista», è stato ispirato nel 1977, quando, aprendo la Bibbia, tutti i fratelli trovano il medesimo brano: «Gio­vanni è il suo nome!» (Lc 1,63). Nasce così una Comu­nità di vita comunitaria contemplativa: di preghiera e meditazione. Da essa deriva l’attuale Koi­nonia Giovanni Battista, al servizio della nuova evangelizzazione.
–  1990: Scuola di Evangelizzazione della Koinonia, dalla quale sono scaturite altre scuole in paesi dell’Europa e del Sud America.
– 1992: Koinonia ottiene il riconoscimento di associazione privata di fedeli dal cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma.
– 1993: nasce la prima scuola internazionale di evangelizzazione fondata a Roma, alla qua­le partecipano anche membri di altre con­fessioni cristiane.
– 1996: Koinonia ottiene il riconoscimento come associazio­ne privata di fedeli da parte del vescovo di Plzen (Repubblica Ceca) Frantisek Radkovsky, il quale ordina nella sua diocesi al­cuni presbiteri membri della Koinonia.
– 1996: il card. Ruini revoca il riconoscimen­to di Koinonia G.B. nella dio­cesi di Roma.
– 1998: nasce la Fe­derazione delle Associazioni Koinonie Gio­vanni Battista. Ogni Associazione corri­sponde a un’oasi, centri dell’evangelizza­zione, luoghi in cui fratelli e sorelle con vo­cazione al celibato, coppie di sposi con figli, vedove e giovani decisi a consacrarsi all’e­vangelizzazione intendono camminare nel­lo stile di vita della Koinonia. I fratelli convivono nella stessa zona anche se in edifici diversi, insieme a un sacerdote e a un pa­store responsabile dell’oasi. In ogni oasi è possibile ospitare altre persone che deside­rano fare esperienze spirituali e di vita co­munitaria in un numero che non superi il numero dei conviventi. L’oasi madre è quella di Camparmò, dalla quale scaturi­scono tutte le altre. L’attività che si svolge al loro interno consiste nella preghiera di intercessione quotidiana, negli incontri di evangelizzazione per gli ammalati e per i giovani. La loro finalità è quella di fondare e animare case di preghiera e comunità fa­miliari. Le case di preghiera organizzano incontri settimana­li di preghiera e si occupano di realizzare un’opera di evangelizzazione capillare. Nel­la casa di preghiera si manifestano i cari­smi («nuova vocazione») che portano alla manifestazione dei ministeri e il kerigma («nuova evangelizzazione»), che si diffonde attraverso le scuole di evangelizzazione.
– 2000: i vescovi di Vicenza e di Chioggia ribadiscono il divieto ai sacerdoti della Koinonia di celebrare nel loro territorio (v. sotto). In Italia ci sono oasi a Campar­mò, Recanati e Isernia. Si stanno impiantando nella diocesi di Bergamo. All’estero sono sta­te fondate oasi in Polonia, Germania, Bie­lorussia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Lus­semburgo, Israele. Complessivamente gli associati sono alcune migliaia in Italia e al­l’estero.

Che cosa è la Koinonia Giovanni Battista
Lo scopo è di vivere e proporre le parole di Gesù (Gv 15,16): «Vi ho costi­tuiti perché andiate [il Ke­rigma, annuncio diretto ed esplicito di Gesù] e portiate frutto [i Karismi che accompagnano la predicazione] questo frutto rimanga [for­mando la Koinonia]. Il «Progetto Ke Ka Ko» si pro­pone, infatti, di formare evangelizzatori e leader per una nuova evangelizzazione (Ke); evangelizzare con la potenza dello Spirito mediante i ministeri e i carismi (Ka); e pro­muovere comunità cristiane (Ko). Tale pro­getto è considerato dal fondatore un’opera dello Spirito Santo che, grazie all’intensità con la quale i membri vivono la vita di fede e speranza, contribuisce a realizzare gli aspetti peculiari della Chiesa di Cristo: la santità e la sofferenza dovuta alle persecu­zioni da parte dei fratelli nella fede.
Grande importanza in questa comunità hanno il carisma della fede e quello delle guarigioni; secondo Ricardo Argañaraz dovrebbe­ro essere chiamati «segni messianici» per­ché testimoniano che Gesù è risorto, è vivo e in mezzo ai suoi figli secondo quanto lui stesso ha promesso (cfr. Mt 28,20 e Mc 16,20). Ripetendo e dichiarando le parole di Dio più adatte alla situazione di soffe­renza che si sta vivendo, e credendo a esse, la montagna del proprio problema si spo­sterà grazie alla fede. Poiché l’uomo sedot­to da Satana si è allontanato da Dio ed è in preda all’onda malefica di parole prove­nienti dal mondo, è necessario accogliere Gesù come l’unica soluzione.
Ma non basta credere: bisogna anche professare la fede con la bocca per ottenere la salvezza eterna e la salvezza da tutte le situazioni difficili della vita. È  dunque necessario proclamare ad alta voce molte volte e con fede quella parola che è scritta nella Bibbia adatta a ogni situazione concreta; la parola che pro­nuncia il credente è realtà poiché è Parola di Dio, come dice il Libro dei Proverbi (18,21): «Morte e vita sono in potere della lingua». Il parlare negativo attira sventure, e per questo Dio vuole che si parli non con parole umane ma con le sue stesse parole – quelle scritte nella Bibbia -, per ricordargli le promesse che lui stesso ha fatto.
La Scrit­tura è vista come uno scrigno di promesse di Dio: ce ne sono migliaia, per tutte le oc­casioni e per ogni situazione; per ogni per­sona c’è una promessa di benedizione che può diventare vittoria su qualsiasi male: ogni credente deve prodamare la propria vittoria, e in Gesù tutte le promesse della Bibbia diventano «Sì» (2 Cor 1,20).

Punto di vista ecclesiale e pastorale
Come avviene in talune forme di cristianesimo carismatico-pentecostale, accanto a una sincera ricerca di Dio e a una forte carica apostolica, ha il sopravvento la ricerca di esperienze forti di carattere carismatico ed entusiastico, che finiscono col dare preponderante importanza ai miracoli, alle rivelazioni private, al carisma del fondatore.
In realtà ci troviamo di fronte a un cristianesimo elitario, che non sottopone i carismi al discernimento della Chiesa, sicché, a dispetto della parola koinonia (= comunione),  l’associazione si è messa fuori della comunione ecclesiale. La cosa è aggravata dalla presenza di sacerdoti, a partire dal fondatore, che continuano ad operare, nonostante gli espliciti divieti della Chiesa locale, nella persona del  Vescovo di Vicenza (a cui si è poi associato quello di Chioggia), che ha emanato il seguente comunicato:

« La comunità ‘Koinonia Giovanni Battista’ di Camparmò (Valli del Pasubio) non è mai stata approvata dalla nostra Diocesi. Anzi: la reiterata proibizione notificata al sacerdote R. Argañaraz di porre sul territorio diocesano atti di culto e di ministero è da oggi allargata anche a tutti i membri della co­siddetta koinonìa, in seno alla quale nessun sacerdote è autorizzato a celebrare l’eucarestia e i sacramenti, ad organizzare attività di preghiera e/o predicazione entro i confini della Diocesi. Queste disposizioni emanate in virtù delle nostre facoltà ordinarie hanno lo scopo di illu­minare i fedeli sul dovere di perseverare nella retta fede e di vivere nella comunione ecclesiale. Esse sono state approvate anche dal Cardinale Patriarca e dagli Arcivescovi e Ve­scovi del Triveneto nella riunione della CET svoltasi a Venezia-Mestre il 23 marzo 1999».

Bibliografia
– Introvigne M.- Zoccatelli P.L.-Nelly Ippolito M.-Roldàn V. (a cura di), Enciclopedia delle Religioni in Italia, 1048 pagine, LDC Leumann, 2001.
– Atti della Curia vescovile di Vicenza.

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